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mercoledì 26 settembre 2018
mercoledì 15 novembre 2017
RAZZISMO E DIRITTO ALL’ABITARE: DUE QUESTIONI STRETTAMENTE CONNESSE
Tra
i tanti argomenti contro i migranti
usati dai mass media in cerca di audience e dai vari
populisti/razzisti/fascisti in cerca di facile consenso, quello sull’accesso
all’abitazione è uno dei più utilizzati e tra i più conditi di falsità che
contribuiscono ad alimentare razzismo e guerra tra poveri.
Guardando
in faccia la realtà, i migranti sono oggi tra i soggetti che hanno più
difficoltà ad accedere all’alloggio: le banche non concedono mutui alle
famiglie di migranti così anche i nuclei più inseriti e stabilizzati possono
ricorrere solo alla ricerca di alloggi in affitto. Se abbiniamo a questa
considerazione il fatto che le famiglie italiane sono invece per la grande
maggioranza proprietarie dell’alloggio in cui vivono (72%) risulta chiaro il
perché il mercato della locazione è affollato soprattutto da migranti.
Il
mercato privato ha poi un atteggiamento selvaggio rispetto alla domanda di
abitazione da parte dei migranti e da parte dei poveri in generale: per avere
accesso a una locazione spesso non basta un solo contratto di lavoro stabile,
mentre il rifiuto è garantito per tutte le situazioni in cui il contratto di
lavoro è precario, non ben remunerato, a termine ecc.. A questo bisogna
aggiungere il fatto che per tanti proprietari c’è un plus di discriminazione
razziale e il “non si affitta a stranieri” anche se non è scritto
esplicitamente sugli annunci è spesso tradotto nella realtà dei fatti con un
“abbiamo già affittato” quando a rapportarsi allo sportello dell’agenzia è un
immigrato. Il mercato della locazione è poi stato stravolto dalla diffusione di
Air B&B che sottrae la disponibilità di alloggi per gli affitti a lungo
termine per destinarli agli utilizzi a fini turistici o per affitti di breve
periodo
lunedì 10 aprile 2017
OCCHI VERDI, CUORI NERI
“Sto rivalutando l’idea che in Italia ci vorrebbero i campi di
concentramento e le camere a gas” “Zio torna”.
Questo è il contenuto dell’ignobile post pubblicato su Facebook da
Giovanni Di Maggio, fino a pochi giorni fa responsabile del dipartimento
economia della Lega Nord Parma.
Fatto che non ci stupisce: la Lega e i suoi membri, a Parma come in
tutta Italia non sono certo nuovi a simili vergognose provocazioni.
Ma è vero anche che, soprattutto sotto elezioni, un simile intervento
può rivelarsi un boomerang, quindi meglio prendere le distanze: non ci
stupisce quindi neanchè il maldestro comunicato di dissociazione firmato
dal segretario cittadino Campari e da quello provinciale Occhi.
Sulla Gazzetta del 5 aprile si legge che “la Lega non è un partito di
estrema destra “, “non condividiamo l’ideologia nazifascista”, “le
nostre richieste rimangono sempre all’interno della legalità”, “chi
pensa che la Lega sia il posto adatto per imbracciare un fucile, vada
pure da un’altra parte”: con c’è che dire una bella coda di paglia, un
saggio d’alto livello di trasformismo e di equilibrismo politico.
Ma come?
concentramento e le camere a gas” “Zio torna”.
Questo è il contenuto dell’ignobile post pubblicato su Facebook da
Giovanni Di Maggio, fino a pochi giorni fa responsabile del dipartimento
economia della Lega Nord Parma.
Fatto che non ci stupisce: la Lega e i suoi membri, a Parma come in
tutta Italia non sono certo nuovi a simili vergognose provocazioni.
Ma è vero anche che, soprattutto sotto elezioni, un simile intervento
può rivelarsi un boomerang, quindi meglio prendere le distanze: non ci
stupisce quindi neanchè il maldestro comunicato di dissociazione firmato
dal segretario cittadino Campari e da quello provinciale Occhi.
Sulla Gazzetta del 5 aprile si legge che “la Lega non è un partito di
estrema destra “, “non condividiamo l’ideologia nazifascista”, “le
nostre richieste rimangono sempre all’interno della legalità”, “chi
pensa che la Lega sia il posto adatto per imbracciare un fucile, vada
pure da un’altra parte”: con c’è che dire una bella coda di paglia, un
saggio d’alto livello di trasformismo e di equilibrismo politico.
Ma come?
domenica 8 marzo 2015
BELLA MANIFESTAZIONE IERI CONTRO IL FASCISMO E LA LEGA NORD!
Oggi, sette marzo , siamo sces* in piazza per ribadire la nostra
disapprovazione nei confronti della lega e di chi diffonde odio e
intolleranza creando il vero terrorismo.
Questa mattina una cinquantina di attivist* antirazzist*, antifascist*, antissessist* si sono riunit* in presidio, in piazza Garibaldi.
Il presidio è poi sfociato in un corteo selvaggio che ha attraversato il centro storico.
Arrivato in via Saffi, il corteo ha deciso di dirigersi verso via Repubblica dove uno sbarramento di polizia ne ha impedito il proseguimento .
Come al solito, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa erano pronte a difendere i razzisti della lega nord e i fascisti di Casa Pound, con ben due cordoni a garantire la “sicurezza” della loro “pacifica manifestazione” .
” i meno pacifici esponenti dei centri sociali [...] stanno creando il caos in centro [...] Il risultato? Scontri in centro città”. Queste sono le parole che si leggono nel comunicato stampa emesso questa mattina dalla Lega Nord.
Aldilà delle asccuse diffamatorie della Lega, non ci sono stati disordini. La manifestazione è stata colorata, partecipata e comunicativa.
Questa mattina una cinquantina di attivist* antirazzist*, antifascist*, antissessist* si sono riunit* in presidio, in piazza Garibaldi.
Il presidio è poi sfociato in un corteo selvaggio che ha attraversato il centro storico.
Arrivato in via Saffi, il corteo ha deciso di dirigersi verso via Repubblica dove uno sbarramento di polizia ne ha impedito il proseguimento .
Come al solito, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa erano pronte a difendere i razzisti della lega nord e i fascisti di Casa Pound, con ben due cordoni a garantire la “sicurezza” della loro “pacifica manifestazione” .
” i meno pacifici esponenti dei centri sociali [...] stanno creando il caos in centro [...] Il risultato? Scontri in centro città”. Queste sono le parole che si leggono nel comunicato stampa emesso questa mattina dalla Lega Nord.
Aldilà delle asccuse diffamatorie della Lega, non ci sono stati disordini. La manifestazione è stata colorata, partecipata e comunicativa.
Report Assemblea Abitare nella Crisi 1° Marzo – Napoli
L’assemblea
nazionale di “abitare nella crisi” che si è tenuta a Napoli domenica 1
Marzo ha visto la partecipazione di delegazioni dei movimenti per
l’abitare provenienti da tante città del paese a testimoniare la
pervasività e il respiro che ha assunto questa rete. Gruppi di attivisti
sono venuti, oltre che da Napoli, da Roma, Cosenza, Palermo, Bologna,
Pisa, Torino, Firenze, Milano, Modena, Parma. Ne è scaturita una
discussione inevitabilmente ampia, ma di cui è possibile rintracciare
una serie di fili comuni.
Innanzitutto il bilancio di una fase complicata, caratterizzata nei mesi scorsi dall’ondata repressiva degli sfratti e degli sgomberi particolarmente aggressiva in alcune città come Milano, Roma, Firenze sostenuta da autentiche campagne di stampa per delegittimare socialmente gli occupanti-casa, da teoremi giudiziari, arresti e restrizioni della libertà personale, mentre strumenti normativi come l’art. 3 e il famigerato art. 5 del “piano casa” intervenivano a incidere direttamente sull’esperienza sociale delle occupazioni e su tutti quei dispositivi di riappropriazione diretta che hanno rappresentato una pratica diffusa di resistenza e di risposta alle politiche di austerity e di precarizzazione.
Innanzitutto il bilancio di una fase complicata, caratterizzata nei mesi scorsi dall’ondata repressiva degli sfratti e degli sgomberi particolarmente aggressiva in alcune città come Milano, Roma, Firenze sostenuta da autentiche campagne di stampa per delegittimare socialmente gli occupanti-casa, da teoremi giudiziari, arresti e restrizioni della libertà personale, mentre strumenti normativi come l’art. 3 e il famigerato art. 5 del “piano casa” intervenivano a incidere direttamente sull’esperienza sociale delle occupazioni e su tutti quei dispositivi di riappropriazione diretta che hanno rappresentato una pratica diffusa di resistenza e di risposta alle politiche di austerity e di precarizzazione.
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domenica 8 febbraio 2015
#BLOCCHIAMOLOSFRATTO DAY MOBILITIAMOCI PER BLOCCARE 4 SFRATTI IN UN GIORNO!
NON SI BUTTANO LE FAMIGLIE IN STRADA MENTRE FUORI NEVICA!
Nonostante il freddo e la neve la barbarie degli sfratti va avanti.
Niente può fermare la macchina della speculazione e degli affitti, non la pietà, non la premura per la salute degli inquilini, non il diritto e la legge. Però qualcosa si può fare, tramite l'autorganizzazione e l'azione diretta quest'anno siamo riusciti a far rinviare più di 100 sfratti, ed è questa la via da battere. Ora ci sono 5 sfratti da far rinviare in 2 giorni, ed è necessario l'apporto di tutti. Martedì è la volta di Ben e famiglia a Noceto, per cui ci incontreremo alla Casa Cantoniera di via Mantova 24 alle 7:25 di mattina per partire tutti insieme in macchina. Mercoledì invece ci sono 4 sfratti, in diversi punti della città, tutti da far rinviare assolutamente. Si tratta di Hosli in via Umbria 1, Sofia (che ha una figlia neonata) in via Brescia 10, Sabir in via Imperia 29, Najette in via Saffi 36. Siamo convinti che ancora una volta la solidarietà, il mutuo soccorso e la lotta l'avranno vinta sulla sterile legalità degli ufficiali giudiziari, degli avvocato dei palazzinari e degli sbirri al soldo dei potenti. La tutela della dignità e della salute di queste persone non sono comprimibili dal “diritto alla rendita” dei palazzinari!
No agli sfratti in pieno inverno, blocco degli sfratti subito!
P.s. Ci sarà un'abbondante colazione resistente ad ogni picchetto antisfratto
Nonostante il freddo e la neve la barbarie degli sfratti va avanti.
Niente può fermare la macchina della speculazione e degli affitti, non la pietà, non la premura per la salute degli inquilini, non il diritto e la legge. Però qualcosa si può fare, tramite l'autorganizzazione e l'azione diretta quest'anno siamo riusciti a far rinviare più di 100 sfratti, ed è questa la via da battere. Ora ci sono 5 sfratti da far rinviare in 2 giorni, ed è necessario l'apporto di tutti. Martedì è la volta di Ben e famiglia a Noceto, per cui ci incontreremo alla Casa Cantoniera di via Mantova 24 alle 7:25 di mattina per partire tutti insieme in macchina. Mercoledì invece ci sono 4 sfratti, in diversi punti della città, tutti da far rinviare assolutamente. Si tratta di Hosli in via Umbria 1, Sofia (che ha una figlia neonata) in via Brescia 10, Sabir in via Imperia 29, Najette in via Saffi 36. Siamo convinti che ancora una volta la solidarietà, il mutuo soccorso e la lotta l'avranno vinta sulla sterile legalità degli ufficiali giudiziari, degli avvocato dei palazzinari e degli sbirri al soldo dei potenti. La tutela della dignità e della salute di queste persone non sono comprimibili dal “diritto alla rendita” dei palazzinari!
No agli sfratti in pieno inverno, blocco degli sfratti subito!
P.s. Ci sarà un'abbondante colazione resistente ad ogni picchetto antisfratto
giovedì 5 febbraio 2015
Art Lab non si svende! Assemblea pubblica sabato 7 febbraio
Art Lab è socialità, emancipazione, partecipazione attiva, solidarietà.
Giorno 7 febbraio, assemblea pubblica per discutere le sorti di ArtLab, del quartiere Oltretorrente e del resto della città.
La
storia di Art Lab comincia il 6 maggio 2011 in Bg.o Tanzi 26, uno
stabile del 1600, abbandonato da decenni e dimenticato dall’Università
che ne è proprietaria, diventa il progetto di riqualificazione e
ristrutturazione dal basso che, in 4 anni di vita si trasforma in polo
di numerose attività culturali, progetti rivolti al quartiere e a
diverse realtà sociali.
Art Lab oltre che una vera e
propria casa per molti studenti e precari, è il luogo dell’
organizzazione per chi sceglie di affrontare collettivamente la crisi e
la precarietà, affrontando le difficoltà individuali, attraverso le
pratiche di solidarietà e di mutuo aiuto.
In un momento di profonda disuguaglianza
sociale, in cui le forme di povertà dilagano, e con esse le conseguenti
manifestazioni di disagio sociale (dispersione scolastica, aumento
degli homeless e degli occupati che non riescono ad arrivare alla fine
del mese), crediamo
martedì 20 gennaio 2015
an'EXPOl miga! Sabato 25 passeggiata per le vie del centro contro EXPO
Aaaln'EXPOl pù !!!
La Mercatiniera,
SABATO 25 nella giornata nazionale contro il tristissimo EXPO di milano
lancia un pomeriggio in compagnia per le vie del centro.
domenica 11 gennaio 2015
QUANDO I MOVIMENTI RIESCONO A CAMBIARE LA REALTÀ: UNA VITTORIA PER LA DIGNITÀ, UNA VITTORIA PER I CITTADINI
L’occupazione
degli alloggi annessi all’ex cinema Lux di Piazzale Bernieri si è
conclusa il 29 dicembre 2014 con la fuoriuscita dei nuclei occupanti
cui è stata garantita una soluzione alternativa.
Una
famiglia era già uscita da quasi un anno in seguito ad assegnazione
casa emergenza, le altre 4 famiglie si sono già trasferite in un
palazzo di proprietà della curia e gestito dal Comune di Parma in
Piazzale San Giacomo che è stato concesso in comodato
all’Associazione Senza Frontiere strettamente collegata alla Rete
Diritti in Casa.
Nello
stesso edificio si trasferiranno a breve anche le famiglie che stanno
tuttora occupando lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio di via
Bixio 61 così come parte delle attività socio/ricreative che sono
ospitate nello stesso palazzo.
Questo
edificio era vuoto ed inutilizzato, senza nessuna destinazione d'uso
prossima e la concessione in comodato costituisce un valore aggiunto
per tutta la città, essendo patrimonio pubblico che rientra nella
disponibilità dei cittadini, assolvendo alla funzione fondamentale
di casa e riparo per persone che oggi incolpevolmente non possono
permettersi un affitto e non hanno altresì la possibilità di
entrare in casa popolare data la scarsità e l'inadeguatezza del
patrimonio residenziale pubblico.
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Ubicazione:
Parma PR, Italia
SALA PIENA ALLA PRIMA ASSEMBLEA CONTRO LA SVENDITA DELLE CASE POPOLARI

Una
assemblea vivace quella di ieri sera nella sala comunale del
quartiere Cinghio/Montanara: interessanti gli interventi delle realtà
di Milano e Bologna che ci hanno mostrato come la situazione sia
equivalente nelle grandi città vicine a noi. Oltre 2 ore di
assemblea ci hanno permesso di capire la strategia speculativa che
punta a far cassa sulle spalle dei più deboli per mantenere
inalterate le posizioni di rendita e i guadagni dei soliti noti. Ora
tocca a noi mettere in campo mobilitazioni che riescano a mettere in
crisi il piano di alienazioni di case popolari! Di seguito il testo
della convocazione dell'assemblea:
Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
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StopSgomberi,
svendita
giovedì 25 dicembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
mercoledì 17 dicembre 2014
NO ALLA VENDITA DI CASE POPOLARI!
NO
ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!
Negli
ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una
fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli
occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte
partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e
casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli
italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Ma
sono questi realmente i problemi che vivono gli abitanti delle case
popolari?
A
Parma non esistono case popolari occupate abusivamente e questo per
una precisa scelta del movimento di lotta per la casa di Parma che ha
da sempre preferito ricorrere all’occupazione dei tanti alloggi e
palazzi privati vuoti (ce ne sono a migliaia) piuttosto che occupare
case popolari non abitate e si è sempre preferito far pressione su
Comune e Acer affinchè ristrutturasse ed assegnasse piuttosto che
occupare mettendo in contrasto gli occupanti con i possibili
assegnatari. A Milano la cosa è molto diversa perché gli
appartamenti vuoti sia nuovi che in attesa di ristrutturazione sono
più di 10.000 ed è assurdo che l’Aler (ente gestore) non provveda
alle assegnazioni di fronte a un’emergenza così devastante e a
migliaia e migliaia di domande di case popolari inevase e quindi
riteniamo giusto che tante famiglie ricorrano all’occupazione di
alloggi Aler sfitti per sopravvivere.
Per
quel che riguarda la precedenza agli italiani nelle assegnazioni c’è
da dire che almeno a Parma le domande di italiani per le case
popolari non sono tantissime e che alcuni criteri e normative per
l’assegnazione agevolano già gli italiani e coloro che risiedono
da tanto tempo nel territorio.
Poi
riteniamo che sia più che legittimo che le case siano date a chi ne
ha bisogno, trovandosi in situazione di difficoltà economica e
sociale tale per cui la mancanza di casa rischia di mettere a
repentaglio la vita e la salute di donne uomini e bambini.
I
veri problemi legati alle case popolari sono in realtà ben altri e
ben lo sanno coloro che vi abitano: innanzitutto per le case popolari
non ci sono più investimenti né per farne di nuove né per
ristrutturare quelle esistenti. Un altro grande rischio però è
in arrivo per gli assegnatari:
venerdì 12 dicembre 2014
SCIOPERO VERO A PARMA! UNA BELLISSIMA GIORNATA DI LOTTA!!!
Una bellissima giornata di lotta ha attraversato #Parma oggi. Questa città è viva, e oggi lo ha dimostrato! Quattro sono state le ore di corteo selvaggio, dove sono state bloccate le principali arterie della città, compreso la tangenziale.
Imbrattata e sanzionata anche una sede del PD, il partito di questo governo di merda.
Purtroppo sappiamo ora che è stato sgomberata una nuova occupazione che era nata oggi a #Roma, ci stringiamo solidali ai fratelli e alle sorelle romane, chiediamo la liberazione di tutti i fermati. Sappiamo che a breve torneranno ad occupare, perchè tanto il problema della casa non si risolve con sgomberi o arresti, e la nostra volontà è più forte dei loro manganelli.
Non un passo indietro, e se indietreggiamo è solo per prendere una rincorsa maggiore!
#sciopero #scioperogenerale #scioperovero #StopSfratti #StopSgomberi
giovedì 11 dicembre 2014
mercoledì 3 dicembre 2014
sabato 29 novembre 2014
Un altra morte per sfratto. Qual'è il limite?
La notizia è sulla bocca di tanti. A Verona 2 giorni fa è morto un cittadino. Di stenti. Di freddo. Come un cane abbandonato. Lasciato solo, privato della dignità, si è spento nell'indifferenza delle istituzioni, della società.
Era una morte evitabile, era una morte da evitare.
Toni aveva 60 anni, ed era un lavoratore, un idraulico per la precisione. Toni, come tanti altri in tempo di crisi, aveva perso il lavoro e poi la casa. E poi la vita. Come lui, altre decine di migliaia di persone in Italia rischiano la vita colpevoli solamente di essere entrati in una condizione di povertà. La povertà oggi si paga cara, troppo cara. Toni ha fatto notizia, troppo tardi, ma tanti altri non faranno notizia, e dopo il lavoro perderanno la case, la salute, la famiglia, gli affetti, la ragione... Fino a dove? Dov'è il limite?
Era una morte evitabile, era una morte da evitare.
Toni aveva 60 anni, ed era un lavoratore, un idraulico per la precisione. Toni, come tanti altri in tempo di crisi, aveva perso il lavoro e poi la casa. E poi la vita. Come lui, altre decine di migliaia di persone in Italia rischiano la vita colpevoli solamente di essere entrati in una condizione di povertà. La povertà oggi si paga cara, troppo cara. Toni ha fatto notizia, troppo tardi, ma tanti altri non faranno notizia, e dopo il lavoro perderanno la case, la salute, la famiglia, gli affetti, la ragione... Fino a dove? Dov'è il limite?
mercoledì 19 novembre 2014
ODIO LA LEGA TOUR 2.0 Concentramento alle 16:30 in PIazzale SantaCroce. Parma è antirazzista!

Divenuto per disperazione leader di un partito famoso per essersi comprato le lauree a Tirana e le mutande verdi coi soldi pubblici, bisogna riconoscergli una certa abilità nel riposizionamento, come quei giocatori che nonostante facciano gran movimento in campo non toccano mai la palla.
Così, nel giro di qualche mese, Salvini è passato da uomo che cantava le canzoncine da stadio sui napoletani “colerosi e disoccupati” ad alfiere dei deboli contro i più deboli, anche al Sud, che considera un nuovo, insperato bacino di consensi.
La
Lega Nord ,insieme a tutti i partiti xenofobi, ha capito che, per
effetto della crisi e della lamentevole assenza della sinistra, si
aprono nel nostro Paese spazi enormi per chi intende rappresentare i
ceti popolari in un’ottica di difesa degli “indigeni contro gli
immigrati”. L’esempio della Francia del resto, con l’affermazione di
Marine Le Pen, sta lì a dimostrarlo.
Perché progettare difficili e rischiose azioni e iniziative volte ad esempio ad istituire imposte di tipo patrimoniale o a difendere il lavoro? Perché chiedere interventi pubblici per la difesa del territorio e su molti altri temi che consentano a giovani e meno giovani di avere un lavoro?
Abbiamo un obiettivo facile e a portata di mano: l’immigrato che ruba il lavoro, ha la pelle spesso di un colore differente, mentalità a volte incomprensibili e costumi a volte un po’ fastidiosi. E il gioco è fatto. Battendo la grancassa del no all’immigrazione si può fare il pieno di voti.
Si tratta ovviamente di un falso obiettivo, una delle tante armi di distrazione di massa messe in campo per evitare che le persone prendano coscienza dei problemi reali e della necessità di darsi obiettivi di effettiva trasformazione sociale. I precedenti storici del resto non mancano. Additare un capro espiatorio contro cui rivolgere la rabbia delle masse è da sempre lo sport preferito della destra estrema.
Un’antica barzelletta, opportunamente riadattata, descrive molto bene l’attività di Matteo Salvini e del suo partito: ci sono venti panini sul tavolo, i ricchi ne mangiano diciannove e lui urla ai poveri: ehi, attenti! I rom stanno mangiando il vostro panino!
Perché progettare difficili e rischiose azioni e iniziative volte ad esempio ad istituire imposte di tipo patrimoniale o a difendere il lavoro? Perché chiedere interventi pubblici per la difesa del territorio e su molti altri temi che consentano a giovani e meno giovani di avere un lavoro?
Abbiamo un obiettivo facile e a portata di mano: l’immigrato che ruba il lavoro, ha la pelle spesso di un colore differente, mentalità a volte incomprensibili e costumi a volte un po’ fastidiosi. E il gioco è fatto. Battendo la grancassa del no all’immigrazione si può fare il pieno di voti.
Si tratta ovviamente di un falso obiettivo, una delle tante armi di distrazione di massa messe in campo per evitare che le persone prendano coscienza dei problemi reali e della necessità di darsi obiettivi di effettiva trasformazione sociale. I precedenti storici del resto non mancano. Additare un capro espiatorio contro cui rivolgere la rabbia delle masse è da sempre lo sport preferito della destra estrema.
Un’antica barzelletta, opportunamente riadattata, descrive molto bene l’attività di Matteo Salvini e del suo partito: ci sono venti panini sul tavolo, i ricchi ne mangiano diciannove e lui urla ai poveri: ehi, attenti! I rom stanno mangiando il vostro panino!
mercoledì 12 novembre 2014
FUORI I RAZZISTI DALLA CITTÀ: #SALVINISCAPPA
Il presidio di ieri è stato molto partecipato, molto combattivo e
creativo, nonostante la stampa voglia descriverlo come "violento".
Nessun aggredito, nessuno spintone; il signore che si è fatto male, e ci
dispiace molto, purtroppo è inciampato, e neanche la polizia ha capito
come sia accaduto. Ma alle criminalizzazioni ci siamo abituati.
Purtroppo per loro invece il presidio si è ingrossato man mano che Salvini ritardava il suo arrivo, nonostante la pioggia. Dall'inizio alla fine, molti giovani immigrati si sono uniti a noi spontaneamente e questo è un ottimo segnale di partecipazione e "senso civico", in un contesto in cui gli italianissimi sembrano pensare invece solo allo shopping e al "divertimento" commercializzato.
Purtroppo per loro invece il presidio si è ingrossato man mano che Salvini ritardava il suo arrivo, nonostante la pioggia. Dall'inizio alla fine, molti giovani immigrati si sono uniti a noi spontaneamente e questo è un ottimo segnale di partecipazione e "senso civico", in un contesto in cui gli italianissimi sembrano pensare invece solo allo shopping e al "divertimento" commercializzato.
venerdì 7 novembre 2014
IREN: TAGLIAMO LE BOLLETTE
Oggi,
giovedì 6 novembre, gli attivisti e le attiviste della Rete Diritti in Casa si sono recati presso la sede di Iren dopo l’occupazione
di tre settimane fa che ha portato all’ottenimento di un tavolo di
trattativa con l’amministratore delegato di Iren, Andrea Viero e il
dirigente comunale Sgarbi.
Le richieste che abbiamo riportato al tavolo riguardavano il blocco dei distacchi per tutto il periodo invernale (dal 15 novembre al 15 marzo) per tutti i nuclei con ISEE inferiore a 5000€ e l’applicazione di una franchigia basata sui consumi che sono stati calcolati usando le tabelle dell’autorità garante per l’energia elettrica, l’acqua e il gas.
Il risultato dell’incontro, come ci si aspettava, non è stato del tutto soddisfacente.
Quello che siamo riusciti ad ottenere è:
- Stop ai distacchi dell’acqua (verrà garantito il minimo indispensabile di acqua per poter vivere dignitosamente);
- Iren si impegna ad aprire uno sportello pomeridiano per ricevere, su appuntamento, i casi di morosità incolpevole segnalati e certificati dal comune e/o dalle associazioni ai quali verrà applicata, di fatto, una moratoria dei distacchi il cui onere graverà anche su Iren;
- Il debito accumulato durante la moratoria verrà spalmato in numerose rate in modo tale da non rendere il debito in onorabile;
Le richieste che abbiamo riportato al tavolo riguardavano il blocco dei distacchi per tutto il periodo invernale (dal 15 novembre al 15 marzo) per tutti i nuclei con ISEE inferiore a 5000€ e l’applicazione di una franchigia basata sui consumi che sono stati calcolati usando le tabelle dell’autorità garante per l’energia elettrica, l’acqua e il gas.
Il risultato dell’incontro, come ci si aspettava, non è stato del tutto soddisfacente.
Quello che siamo riusciti ad ottenere è:
- Stop ai distacchi dell’acqua (verrà garantito il minimo indispensabile di acqua per poter vivere dignitosamente);
- Iren si impegna ad aprire uno sportello pomeridiano per ricevere, su appuntamento, i casi di morosità incolpevole segnalati e certificati dal comune e/o dalle associazioni ai quali verrà applicata, di fatto, una moratoria dei distacchi il cui onere graverà anche su Iren;
- Il debito accumulato durante la moratoria verrà spalmato in numerose rate in modo tale da non rendere il debito in onorabile;
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