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sabato 8 ottobre 2016



TROPPI SFRATTI E SGOMBERI, TROPPE CASE VUOTE. NON SI POSSONO CANCELLARE LE PERSONE: OCCUPARE DIVENTA NECESSITA’



Nella notte di ieri un gruppo di 20 famiglie insieme a 10 singoli sono entrati nell’edificio tra Borgo Felino 36/38 e Borgo Riccio 23 per riprendersi il loro diritto all’abitare.
Si tratta di persone colpite dalla crisi con perdita del lavoro e che hanno quindi subito lo sfratto senza che il Comune provvedesse a trovare una sistemazione alternativa accettabile.
Alcune di queste persone hanno subito ben due sgomberi di polizia, prima in Via Cagliari e poi in Via Zarotto dopo che erano state costrette ad occupare edifici abbandonati da anni, il primo di proprietà della Banca Unicredit, il secondo della ricca proprietaria immobiliare Zanchi Dina.
Questi sgomberi hanno aggravato il problema abitativo in città: ormai il comune si trova ad avere tutte le strutture di accoglienza strapiene, le case popolari sono da sempre in numero insufficiente per far fronte al bisogno e da quando è stata approvata la sciagurata legge 431 sono state costruite e ristrutturate veramente con il contagocce.

martedì 12 gennaio 2016

Borgo Bosazza in Festa!sabato 16 gennaio








Dopo le minacce di sgombero e il distacco della luce delle palazzine occupate di Borgo Bosazza , le polemiche sul degrado in quartiere il mal operato dei vigili urbanie la rimozione del muro della gentilezza , Rete Diritti in Casa e ArtLab occupato organizzano una giornata di festa e di discussione su cio che accade in quartiere e in città .

dalle ore :
12 Pranzo sociale

15/30 Assemblea pubblica - FARE RETE: conflitti urbani e mutualismo sociale per costruire spazi di agibilità

A seguire musica e vinbrulè.

Per tutto il pomeriggio saranno presenti con i loro banchi i produttori della Mercatiniera.
Live painting.

Documento dell'assemblea :
FARE RETE: conflitti urbani e mutualismo sociale per costruire spazi di agibilità

Nonostante l’apparente piatto clima di pace sociale volutamente sostenuto da mass media che danno risalto solo agli eventi di cronaca incentivando la diffusione della paura, in italia e nel mondo il conflitto sociale esiste e resiste, in nuove forme, dinamiche e con nuovi soggetti.

mercoledì 16 dicembre 2015

13 FAMIGLIE CON TANTI BAMBINI E ANZIANI LASCIATI SENZA LUCE E GAS IN PIENO INVERNO



Questa mattina con un improvviso blitz polizia carabinieri e tecnici di Iren hanno distaccato la luce ai civici 6 e 22 di Via Bosazza. I due palazzi, abbandonati al degrado dai mega-proprietari immobiliari Tegoni, erano tornati a vivere con l’occupazione del 15 ottobre 2014 da parte di 13 famiglie bisognose.
Dopo il distacco del gas della scorsa estate, i proprietari sono tornati all’attacco con il servile supporto di Procura e questura che hanno oggi provveduto a lasciare senza riscaldamento e luce le 13 famiglie. Tra questi tanti bambini (il più piccolo non ha nemmeno un anno) e anziani, tra i quali una signora che ha dovuto farsi ricoverare per non aver retto lo stress.

sabato 24 ottobre 2015

NUOVA OCCUPAZIONE ABITATIVA A PARMA











Oggi tredici nuclei di senza casa sono entrati nell'ex caserma della polizia stradale di via Zarotto 80 per riprendersi il diritto ad un alloggio che era stato loro sottratto dall'avidità del mercato immobiliare e dall'inconsistenza delle politiche abitative pubbliche.Si tratta di famiglie sotto sfratto oppure già sfrattate e di alcune delle famiglie sgomberate il 7 ottobre dalla casa occupata di Via Cagliari 38. L'immobile di Via Zarotto è abbandonato da anni, appartiene a una famiglia che è proprietaria di decine di appartamenti e che evidentemente non ha bisogno di un immobile che è stato lasciato a marcire su sé stesso. I nuovi abitanti sono intenzionati a riadattare la caserma ai loro bisogni vitali e farne la casa dove vivere dignitosamente.
Lo sgombero di Via Cagliari, messo in atto per assecondare le volontà speculative di una delle banche più potenti d'Europa, è stato ancor più pesante per il fatto che alle famiglie non è stata offerta nessuna alternativa accettabile e le stesse sono state letteralmente gettate in strada.

giovedì 4 giugno 2015

BASTA CON SGOMBERI SFRATTI E DISTACCHI!!!



Nel primo mattino di oggi 4 giugno 2015 uno spropositato contingente di polizia e carabinieri ha consentito ai tecnici Iren di distaccare acqua luce e gas ai due palazzi di Borgo Bosazza occupati da 13 famiglie sfrattate, tra i quali bambini e alcuni disabili.  Si tratta di un atto vile e vergognoso, di stampo fascista perché lasciare tante famiglie senza dei beni primari per la sopravvivenza come l’acqua o senza possibilità di cucinare o vedere vuol dire cercare di cancellare l’esistenza di queste persone, con un gesto tipico di regimi autoritari e disumani.
Due signore, delle quali una disabile, sono state ricoverate in ospedale in seguito al distacco per crisi legate alla disperazione conseguente al distacco.

sabato 25 aprile 2015

Da Parma a Kobane passando per il Mediterraneo

Oggi, 25 aprile 2015, abbiamo deciso, scendendo nelle strade con uno striscione che rappresenta quello stesso Oltretorrente che già nel ’22 si ribellò e respinse il fascismo, di ridare senso alla solita parata istituzionale per la ricorrenza della Liberazione.
Abbiamo attualizzato e internazionalizzato il concetto di resistenza, dedicando la giornata ai compagni e alle compagne kurde e a tutte le persone che hanno perso la vita mentre attraversavano il Mediterraneo in cerca di una vita degna, deviando dal percorso ufficiale e compiendo un atto di resistenza, liberando uno spazio tolto all’uso pubblico dall’ennesima azione speculativa di questa città.
Lo spezzone ha deciso di non condividere la piazza con gli stessi rappresentanti di quella dittatura economica, che differisce da quella fascista solo per il livello di ipocrisia, e che attraverso normative come il jobs act, la buona scuola, il piano casa, sancisce l’intoccabilità dei privilegi di pochi, ottenuta con la distruzione dei diritti e dei bisogni basilari dei più.

venerdì 23 gennaio 2015

Nuova occupazione a Milano!

Il mondo è nostro.
In questi mesi abbiamo attraversato Milano portando il nostro contributo in alcune lotte e conoscendo molti compagni di strada, dagli scioperi dei facchini della logistica, alla resistenza agli sgomberi, ai cortei studenteschi. Abbiamo imparato a vivere in modo diverso questi luoghi trasformandoli secondo le esigenze che emergevano durante questi percorsi.
E’ evidente, soprattutto in questo momento di crisi, quanto siano ormai diffuse pratiche di illegalità nella metropoli che attraversiamo tutti i giorni e di come queste siano frutto di una disperazione sempre crescente di chi non può più permettersi di pagare un affitto, di fare la spesa, di viaggiare pagando il biglietto.
La vergogna, il timore e l’isolamento che spesso accompagnano questi gesti possono essere superati elaborando una posizione collettiva che rivendica la riappropriazione diretta come condizione di esistenza all’interno della metropoli.
In questo modo pratiche del genere possono diventare rivoluzionarie. Soprattutto nella Milano di Expo, sempre più città vetrina inaccessibile a chi realmente la abita.
In questo contesto sentiamo l’esigenza di un luogo, dove poterci organizzare per allargare queste crepe, aprirne di nuove e avere la capacità di farle convergere su un piano d’incontro: unica possibilità per evitare che siano riassorbite.

mercoledì 21 gennaio 2015

Sulla intimidazione fascista di ieri notte. Oggi tutti in piazza Garibaldi alle 17!


Questa notte alle 11:30 c'è stata una aggressione allo stabile occupato di Borgo Bosazza. Alcuni loschi figuri sono scesi da una BMW per prendere a sprangate il portone di ingresso della casa occupata che si trova al numero 22. Nel mentre inneggiavano al duce e al fascismo, minacciando di ritornare più tardi "mentre dormite".
12 famiglie con minori, anziani, invalidi e neonati abitano negli stabili occupati di Borgo Bosazza.
Questo gesto si commenta da solo, sono degni successori delle barbarie del fascismo questi vandali della libertà, cattivi quanto stupidi, abbruttiti dal loro razzismo e dalla loro stoltezza.
Tutto questo accade a poche ore dall'aggressione al centro sociale Dordoni di Cremona in seguito alla quale Emilio, antifascista 49enne, si trova ricoverato in coma in gravissime condizioni.
Nessun rispetto per questi fascisti, che sanno muoversi solo nel buio della notte, che sanno parlare solo il linguaggio della violenza, che non sanno cosa sia la solidarietà e l'umanità.
Per questo oggi saremo in Piazza Garibaldi sotto i Portici del Grano dalle 17, per ribadire che non faremo un passo indietro dopo questa aggressione, in solidarietà con Emilio e i fratelli di Cremona, per pretendere la immediata chiusura di Casapound e di tutti i covi fascisti.
Basta aggressioni, basta linguaggio della paura, basta razzismo!

Ci vediamo per le strade!
 
 RETE DIRITTI IN CASA PARMA





domenica 11 gennaio 2015

QUANDO I MOVIMENTI RIESCONO A CAMBIARE LA REALTÀ: UNA VITTORIA PER LA DIGNITÀ, UNA VITTORIA PER I CITTADINI


L’occupazione degli alloggi annessi all’ex cinema Lux di Piazzale Bernieri si è conclusa il 29 dicembre 2014 con la fuoriuscita dei nuclei occupanti cui è stata garantita una soluzione alternativa.
Una famiglia era già uscita da quasi un anno in seguito ad assegnazione casa emergenza, le altre 4 famiglie si sono già trasferite in un palazzo di proprietà della curia e gestito dal Comune di Parma in Piazzale San Giacomo che è stato concesso in comodato all’Associazione Senza Frontiere strettamente collegata alla Rete Diritti in Casa.
Nello stesso edificio si trasferiranno a breve anche le famiglie che stanno tuttora occupando lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio di via Bixio 61 così come parte delle attività socio/ricreative che sono ospitate nello stesso palazzo.
Questo edificio era vuoto ed inutilizzato, senza nessuna destinazione d'uso prossima e la concessione in comodato costituisce un valore aggiunto per tutta la città, essendo patrimonio pubblico che rientra nella disponibilità dei cittadini, assolvendo alla funzione fondamentale di casa e riparo per persone che oggi incolpevolmente non possono permettersi un affitto e non hanno altresì la possibilità di entrare in casa popolare data la scarsità e l'inadeguatezza del patrimonio residenziale pubblico.