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martedì 9 giugno 2015

assemblea pubblica a Fornovo della Rete Diritti in Casa



Sabato 6 giugno si è tenuta a Fornovo presso sala civica Foro Boario lassemblea promossa dalla Rete Diritti in Casa di Parma in merito allemergenza abitativa nello stesso comune della Val Taro.
Sono attualmente 13 gli sfratti in fase di esecuzione a Fornovo, un numero spropositato se rapportato alla popolazione residente e se comparato con altri comuni della provincia. Nel corso dellassemblea sono emerse diverse problematicità specifiche del Comune di Fornovo.
Innanzitutto si è rilevato che negli ultimi decenni non ci sono stati interventi in merito alle politiche abitative e le ultime costruzioni di edilizia sovvenzionata risalgono al 1986. Non risultano altri interventi edificatori specifici e lunico tardivo tentativo messo in moto ultimamente dallamministrazione Grenti fa leva sui privati (affitti garantiti). Nel frattempo è stato approvato (dicembre 2009) un regolamento per le assegnazioni delle case popolari che penalizza gravemente i giovani e i migranti, cioè proprio le categorie che più spesso presentano domanda di assegnazione. Con questo regolamento per esempio si premia con punteggi spropositati chi da più tempo abita nel comune (fino a 6 punti in più) o chi ha versato per più anni contributi Gescal (fino a 4 punti in più per chi ha versato questo tipo di contributi estinti nel 1998) . Poca considerazione viene invece attribuito al disagio economico (1 solo punto per chi ha unincidenza del canone sul reddito fino al 70%), alle famiglie numerose e alle famiglie a reddito basso. In pratica un regolamento costruito su misura per gli anziani (5 punti in più per anziano sopra i 75 anni), certo meritevoli di assistenza ma solo nel caso fossero in situazione economica difficile.

sabato 30 maggio 2015



EMERGENZA ABITATIVA A FORNOVO



Troppe famiglie sotto sfratto a Fornovo: anni e anni di mancato intervento pubblico sulle politiche abitative causano ora la mancanza di risposte ai cittadini che a causa della crisi subiscono  lo sfratto. Si è lasciato troppo spazio al mercato immobiliare che risponde solo al criterio del profitto: il risultato è che ora ci sono tante case vuote e troppa gente senza casa.

ASSEMBLEA PUBBLICA
SABATO 6 GIUGNO 2015
ORE 16

Sala Civica Foro Boario
Via Grandi 12
Fornovo di Taro


Promossa dai cittadini sotto sfratto di Fornovo Taro

con la partecipazione della Rete Diritti in Casa Parma

domenica 11 gennaio 2015

SALA PIENA ALLA PRIMA ASSEMBLEA CONTRO LA SVENDITA DELLE CASE POPOLARI


Una assemblea vivace quella di ieri sera nella sala comunale del quartiere Cinghio/Montanara: interessanti gli interventi delle realtà di Milano e Bologna che ci hanno mostrato come la situazione sia equivalente nelle grandi città vicine a noi. Oltre 2 ore di assemblea ci hanno permesso di capire la strategia speculativa che punta a far cassa sulle spalle dei più deboli per mantenere inalterate le posizioni di rendita e i guadagni dei soliti noti. Ora tocca a noi mettere in campo mobilitazioni che riescano a mettere in crisi il piano di alienazioni di case popolari! Di seguito il testo della convocazione dell'assemblea:

Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.

mercoledì 7 gennaio 2015

                                                        NO ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!






Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.

mercoledì 17 dicembre 2014

NO ALLA VENDITA DI CASE POPOLARI!


NO ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!

Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Ma sono questi realmente i problemi che vivono gli abitanti delle case popolari?
A Parma non esistono case popolari occupate abusivamente e questo per una precisa scelta del movimento di lotta per la casa di Parma che ha da sempre preferito ricorrere all’occupazione dei tanti alloggi e palazzi privati vuoti (ce ne sono a migliaia) piuttosto che occupare case popolari non abitate e si è sempre preferito far pressione su Comune e Acer affinchè ristrutturasse ed assegnasse piuttosto che occupare mettendo in contrasto gli occupanti con i possibili assegnatari. A Milano la cosa è molto diversa perché gli appartamenti vuoti sia nuovi che in attesa di ristrutturazione sono più di 10.000 ed è assurdo che l’Aler (ente gestore) non provveda alle assegnazioni di fronte a un’emergenza così devastante e a migliaia e migliaia di domande di case popolari inevase e quindi riteniamo giusto che tante famiglie ricorrano all’occupazione di alloggi Aler sfitti per sopravvivere.
Per quel che riguarda la precedenza agli italiani nelle assegnazioni c’è da dire che almeno a Parma le domande di italiani per le case popolari non sono tantissime e che alcuni criteri e normative per l’assegnazione agevolano già gli italiani e coloro che risiedono da tanto tempo nel territorio.
Poi riteniamo che sia più che legittimo che le case siano date a chi ne ha bisogno, trovandosi in situazione di difficoltà economica e sociale tale per cui la mancanza di casa rischia di mettere a repentaglio la vita e la salute di donne uomini e bambini.
I veri problemi legati alle case popolari sono in realtà ben altri e ben lo sanno coloro che vi abitano: innanzitutto per le case popolari non ci sono più investimenti né per farne di nuove né per ristrutturare quelle esistenti. Un altro grande rischio però è in arrivo per gli assegnatari:

venerdì 1 agosto 2014

Assemblea nazionale di Abitare nella Crisi - 6 e 7 settembre - Spazio Antagonista Newroz, Pisa

E' passato quasi un anno da quel 19 ottobre che ha sancito l'emersione di una vasta gamma di soggetti sociali, protagonisti di differenti lotte contro le dinamiche di austerità e impoverimento.
La questione abitativa si è dimostrata baricentrale nel processo di ricomposizione di soggettività diverse, ampliando gli spazi di mobilitazione e producendo un avanzamento degli strati sociali subalterni; la lotta per il diritto alla casa è stata capace di mettere in moto energie e percorsi in tutta Italia, ponendo in essere relazioni virtuose tra le lotte nei territori, capaci di configurarsi come un ostacolo negli ingranaggi della rendita e dell'esproprio delle risorse.
Lo stesso Piano Casa si configura principalmente come un tentativo di ristrutturazione della governance nei confronti di un movimento sociale che è riuscito, certamente in modo ancora insufficiente, ad insinuarsi in alcune esplicite contraddizioni sistemiche. L'articolo 5 è senza dubbio un attacco diretto alla galassia delle occupazioni abitative, l'ossatura portante della lotta per la casa, teso a minarne l'agibilità e ad arginare il loro riprodursi nei territori; la lotta contro questo dispositivo diviene quindi centrale. Già in diverse città è stato possibile approfondire le contraddizioni tra le amministrazioni locali ed il governo riguardo alla questione delle residenze; questo è il nodo su cui continuare ad incalzare e confliggere, estendendo e moltiplicando le iniziative tese a rendere il Piano Casa definitivamente inapplicabile nei nostri territori.