sabato 29 novembre 2014

Un altra morte per sfratto. Qual'è il limite?

La notizia è sulla bocca di tanti. A Verona 2 giorni fa è morto un cittadino. Di stenti. Di freddo. Come un cane abbandonato. Lasciato solo, privato della dignità, si è spento nell'indifferenza delle istituzioni, della società.
Era una morte evitabile, era una morte da evitare.
Toni aveva 60 anni, ed era un lavoratore, un idraulico per la precisione. Toni, come tanti altri in tempo di crisi, aveva perso il lavoro e poi la casa. E poi la vita. Come lui, altre decine di migliaia di persone in Italia rischiano la vita colpevoli solamente di essere entrati in una condizione di povertà. La povertà oggi si paga cara, troppo cara. Toni ha fatto notizia, troppo tardi, ma tanti altri non faranno notizia, e dopo il lavoro perderanno la case, la salute, la famiglia, gli affetti, la ragione... Fino a dove? Dov'è il limite?

Mentre "investono" in treni inutili e costosi, in cacciabombardieri, in grandi eventi come EXPO, in passerelle e prese in giro tagliano sui servizi sociali, sulle case, sulle mense, sul sistema sanitario e scolastico. E se sei anziano e non più produttivo peggio per te. Tanti altri ce la fanno, se tu non ce la fai "ci sarà un motivo"...
Ogni giorno combattiamo contro questa società, contro queste ingiustizie, con centinaia di picchetti antisfratto, con decine di occupazioni cerchiamo di salvaguardare vite e dignità. Partendo dalla nostra rabbia la catalizziamo in energia positiva, in lotta, in riappropriazione concreta, dal basso, senza deleghe, senza partiti, senza soldi, senza strutture. Ci autorganizziamo e ci riprendiamo quel che ci spetta.
E guai a parlare del fatto che tutto questo accade mentre migliaia di appartamenti rimangono sfitti, in balia della speculazione e della cattiva gestione della politica.
Le case sono un bene sociale, le case devono essere abitate e vissute, uno non può giocare a fare profitti se questo porta alla morte delle persone, è tanto difficile come concetto da accettare? O vogliamo stare sempre nel mortifero recinto della legalità, che tutela pochi rentiers a scapito di una percentuale sempre più alta di popolazione che fatica a sopravvivere?
Vale più la legalità o il rispetto della vita umana?
In tutto questo leggere che nel nuovo regolamento di polizia urbana di Parma una norma prevede una multa per chi dorme sui cartoni ci sgomenta. Non si vogliono risolvere i problemi, se ne vogliono nascondere gli effetti. Se hai la disgrazia di non avere una casa non azzardarti a dormire per terra in città, trovati un casolare abbandonato in campagna. Non ci vorrai mica rovinare la nostra bella città vetrina sembrano voler dire. Tutta una finzione.
Autorganizziamoci dal basso, risolviamo i problemi, lottiamo, solo così potremmo evitare ancora queste morti, potremo sostituire alla miseria il mutuo soccorso, per una società di liberi e eguali.

Per questo ci troviamo tutti i martedì dalle 18:30 nella Casa Cantoniera di Via mantova 24

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