Visualizzazione post con etichetta Roma. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Roma. Mostra tutti i post

venerdì 13 marzo 2015

Roma, 5 obblighi di firma per un picchetto antisfratto. La resistenza continua!

Questa mattina intorno alle ore 7.30 la Digos di Roma ha prelevato 6 compagni della rete antisfratto Roma est e dei movimenti per il diritto all’abitare dalle loro abitazioni e li ha condotti nella sede della questura di via Genova. A 5 di loro è stato notificato l’obbligo di firma trisettimanale, mentre un altro compagno è stato denunciato a piede libero. Per tutti l’accusa è di concorso in resistenza aggravata e lesioni.
Il provvedimento fa riferimento alla resistenza messa in campo nella giornata del 18 Settembre 2014 per impedire lo sfratto di Farook e della sua famiglia a Centocelle, eseguito con la forza pubblica e con l’utilizzo di gas lacrimogeni sparati all’interno della palazzina per disperdere il picchetto.
Grazie a quella resistenza Farook e la sua famiglia uscirono dalla loro casa sostenuti dalla solidarietà di numerosi amici e compagni e attraversarono il quartiere fino al municipio in corteo, pretendendo una soluzione abitativa. Dopo una prima soluzione in un residence fuori Roma, grazie alla rete di mutuo appoggio decisa a sostenere Farook e la sua famiglia, fu possibile pretendere lo spostamento della famiglia ed impedire così la sua deportazione, lo sradicamento dal proprio tessuto sociale e la distruzione dei legami affettivi che la tengono unita.

venerdì 12 dicembre 2014

SCIOPERO VERO A PARMA! UNA BELLISSIMA GIORNATA DI LOTTA!!!


Una bellissima giornata di lotta ha attraversato #Parma oggi. Questa città è viva, e oggi lo ha dimostrato! Quattro sono state le ore di corteo selvaggio, dove sono state bloccate le principali arterie della città, compreso la tangenziale.
Imbrattata e sanzionata anche una sede del PD, il partito di questo governo di merda.
Purtroppo sappiamo ora che è stato sgomberata una nuova occupazione che era nata oggi a #Roma, ci stringiamo solidali ai fratelli e alle sorelle romane, chiediamo la liberazione di tutti i fermati. Sappiamo che a breve torneranno ad occupare, perchè tanto il problema della casa non si risolve con sgomberi o arresti, e la nostra volontà è più forte dei loro manganelli.
Non un passo indietro, e se indietreggiamo è solo per prendere una rincorsa maggiore!
#sciopero #scioperogenerale #scioperovero #StopSfratti #StopSgomberi

lunedì 6 ottobre 2014

#10o GENERAZIONI PRECARIE IN MOVIMENTO. MANIFESTAZIONE A ROMA. TUTTI LIBERI!

Il 10 ottobre, nella giornata di mobilitazione degli studenti, i movimenti per il diritto all’abitare saranno impegnati in una manifestazione a piazzale Clodio in occasione dell’udienza per Paolo e Luca, agli arresti domiciliari da quasi 5 mesi, e per diversi attivisti sottoposti all’obbligo di firma per le mobilitazioni contro la precarietà e l'austerity dei mesi scorsi.
Spesso generazioni e culture diverse si sono incontrate dentro le pratiche di riappropriazione di casa, di spazi e reddito in questa città. Una differenza di storie che ha impreziosito le occupazioni abitative, gli spazi sociali e culturali, le strade e le piazze. Nel territorio romano si è così articolata una presenza meticcia composta da differenti generazioni precarie, che hanno intrecciato desideri e bisogni affermando spazi di libertà, reclamando casa, reddito, spazi, cultura, saperi non mercificati, disegnando dal basso una città diversa. Una città antirazzista e antifascista che si batte contro le privatizzazioni, contro gli sfratti e la gentrificazione, contro la distruzione della scuola pubblica e i tagli all'istruzione, alla sanità, ai trasporti.
L’autorevolezza di questi percorsi ha prodotto una stagione esaltante per i movimenti con decine di occupazioni, mobilitazioni, lotte. Ha suscitato però anche una veemente aggressione giudiziaria che con vari provvedimenti intende fermare queste sperimentazioni e questi intrecci. E mentre le procure in tutta Italia si sono adoperate in questo senso, il governo ha varato provvedimenti che modificano in profondità i diritti, dalla casa al lavoro, alla scuola imponendo la precarietà sociale come standard strutturale di vita.

venerdì 19 settembre 2014

Massimo Pasquini: “Verso risposte concrete per chi vive con sfratto per morosità incolpevole”


Intervista a Massimo Pasquini, Segreteria Unione Inquilini Roma, dopo l’approvazione della mozione sulla morosità incolpevole.
Alla luce dei numeri drammatici presentatati quest’estate dal ministero sugli sfratti, la graduazione si presenta come un primo tentativo di arginare il dramma?
Un tentativo timido con al momento una dotazione finanziaria assolutamente insufficiente, ma un tentativo che va perseguito. Negli anni scorsi le iniziative dell’unione inquilini e di altri a Roma e nel resto d’Italia, penso ai picchetti antisfratto, alle manifestazioni, alle occupazioni, alle giornate “sfratti zero”, hanno contribuito a conquistare una normativa che con l’articolo 6 comma 5 della legge 124 del 2013 ha istituito un fondo destinato ad affrontare le morosità incolpevoli e ha disposto che i Comuni facciano l’accompagnamento sociale nel passaggio da casa a casa e l’elenco delle famiglie che hanno i requisiti per il riconoscimento della morosità incolpevole da inviare al prefetto che deve graduare gli sfratti. Poi il decreto attuativo 14 maggio 2014, pubblicato in gazzetta ufficiale il 14 luglio 2014, ha ripartito le risorse alle regioni e ha stabilito i requisiti in base ai quali è riconosciuta la morosità incolpevole.

lunedì 21 luglio 2014

Processo Cipe: una sentenza già scritta

Il Pm chiede l’assoluzione piena, il giudice emette una condanna tutta politica
Oggi pomeriggio si è tenuto il processo per i fatti accaduti al Cipe il 9 marzo 2012, quando i movimenti per il diritto all’abitare con centinaia di donne, uomini e bambini decisero di protestare contro i finanziamenti per le opere di compensazione del Tav ai comuni della Val di Susa con lo slogan: 1 km di Tav= 1000 case popolari.
Una manifestazione di massa terminata con 4 arresti effettuati da chi evidentemente aveva deciso a tavolino di far degenerare l’ordine pubblico, come dimostrato dalla scarcerazione dei 4 attivisti avvenuta pochi giorni dopo e dalle tante immagini girate in rete sin dalle ore immediatamente successive.

Nel dibattito in aula di oggi, il pm ha chiesto l’assoluzione piena per i 4 imputati, accusati di resistenza e lesioni, mentre gli avvocati difensori hanno fatto emergere le palesi contraddizioni nelle testimonianze deposte dai funzionari di Polizia tese a trovare giustificazione al loro intervento, rivelatosi del tutto ingiustificato e causa della degenerazione di una situazione fino a quel momento tranquilla.

venerdì 11 luglio 2014

Libertà sospese. Paolo e Luca liberi subito!

Sono oramai 52 giorni che ci troviamo, di nuovo, agli arresti domiciliari: privati della nostra libertà, della possibilità di vivere nelle nostre abitazioni (perché occupate), per uno di noi senza nemmeno il “beneficio” di poter andare a lavorare. In questi 52 giorni non è neppure stata fissata la data per l’udienza di riesame a cui abbiamo fatto appello attraverso i nostri legali. Non sappiamo quale sia il reale livello di macchinazione dietro a questi avvenimenti, ma è certo che ci troviamo in una condizione di completa sospensione e che non è possibile – ad oggi – immaginare quando questa situazione potrà risolversi.
Che dire di questa procedura? Va letta come un fatto normale e “accettata” come prezzo da pagare per ciò che si è prodotto, da almeno un anno, a Roma e nel Paese?
Noi crediamo di no. Questa vicenda rappresenta un tassello di un più ampio tentativo di normalizzazione in atto. Un attacco che porta le insegne del “Nuovo Partito Democratico” di Renzi & co. e colpisce, attraverso misure di controllo preventivo, l’azione diretta e l’autorganizzazione. Un attacco che va respinto al mittente. Dobbiamo ribellarci per difendere ed estendere le lotte sociali contro le privatizzazioni, per la difesa dei beni comuni e dei territori; le lotte contro l’austerità e la precarietà, per la casa ed il reddito. Tanto più va difeso lo spazio di possibilità che abbiamo determinato. Quello squarcio nei meccanismi di potere e sfruttamento che lascia intravedere la possibilità di conquistare diritti, di costruire una concreta e radicale alternativa allo stato di cose presenti.

venerdì 13 giugno 2014

LA BIODIVERSITÀ DEL CONFLITTO

Il segnale di vitalità e la produzione di energia che ha attraversato il paese, riconducibile ai movimenti per il diritto all'abitare e all'esperienza di “Abitare nella crisi”, sta subendo un'evidente aggressione da parte dei poteri dello stato. Gli apparati delle procure mostrano i muscoli e in sintonia con il governo Renzi, con le prefetture e le questure di molte città italiane eseguono sgomberi, sfratti, arresti e misure cautelari.
Una situazione questa in continua evoluzione. La rottura profonda immaginata nell'espressione del conflitto contro un modello di sviluppo criminale, corrotto e non riformabile, ha sedimentato lentamente il virus e l'anticorpo necessari. Una danza di resistenza e tutela di diritti primari non comprimibili, che si è deciso di fronteggiare violentemente proprio per la sua capacità aggregativa dentro strati sociali colpiti duramente dalla crisi.
In parole povere, l'interessante combinazione sociale che quotidianamente ha proseguito, in forme indipendenti, a generare mobilitazioni e presìdi di contropotere attraverso pratiche di riappropriazione e contrattazione autonoma con le controparti, non consente la sopraffazione definitiva progettata da provvedimenti che rendono strutturale la precarietà di vita, da accettare volenti o nolenti.