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lunedì 7 dicembre 2015
Comunicato stampa Rete Diritti in casa in seguito a manifestazione per blocco degli sfratti del 5/12/2015
La delegazione che oggi è stata ricevuta dalla Vice Capo di Gabinetto della Prefettura di Parma Dott.ssa Fernanda Canfora in seguito al presidio sotto la Prefettura ha riportato al prefetto per il tramite della dott.ssa Canfora due questioni inerenti l’emergenza abitativa a Parma:
La necessità di giungere ad un blocco almeno temporaneo degli sfratti per poter nel frattempo predisporre alcuni interventi in materia di politiche abitative. Il blocco si rende necessario perché il Comune non riesce a far fronte nemmeno all’accoglienza delle famiglie con minori che si ritrovano senza alloggio in seguito allo sfratto il che mette a repentaglio la salute di persone bisognose di essere protette. La sospensione temporanea degli sfratti consentirebbe :
mercoledì 7 gennaio 2015
NO ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!
Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
mercoledì 17 dicembre 2014
NO ALLA VENDITA DI CASE POPOLARI!
NO
ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!
Negli
ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una
fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli
occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte
partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e
casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli
italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Ma
sono questi realmente i problemi che vivono gli abitanti delle case
popolari?
A
Parma non esistono case popolari occupate abusivamente e questo per
una precisa scelta del movimento di lotta per la casa di Parma che ha
da sempre preferito ricorrere all’occupazione dei tanti alloggi e
palazzi privati vuoti (ce ne sono a migliaia) piuttosto che occupare
case popolari non abitate e si è sempre preferito far pressione su
Comune e Acer affinchè ristrutturasse ed assegnasse piuttosto che
occupare mettendo in contrasto gli occupanti con i possibili
assegnatari. A Milano la cosa è molto diversa perché gli
appartamenti vuoti sia nuovi che in attesa di ristrutturazione sono
più di 10.000 ed è assurdo che l’Aler (ente gestore) non provveda
alle assegnazioni di fronte a un’emergenza così devastante e a
migliaia e migliaia di domande di case popolari inevase e quindi
riteniamo giusto che tante famiglie ricorrano all’occupazione di
alloggi Aler sfitti per sopravvivere.
Per
quel che riguarda la precedenza agli italiani nelle assegnazioni c’è
da dire che almeno a Parma le domande di italiani per le case
popolari non sono tantissime e che alcuni criteri e normative per
l’assegnazione agevolano già gli italiani e coloro che risiedono
da tanto tempo nel territorio.
Poi
riteniamo che sia più che legittimo che le case siano date a chi ne
ha bisogno, trovandosi in situazione di difficoltà economica e
sociale tale per cui la mancanza di casa rischia di mettere a
repentaglio la vita e la salute di donne uomini e bambini.
I
veri problemi legati alle case popolari sono in realtà ben altri e
ben lo sanno coloro che vi abitano: innanzitutto per le case popolari
non ci sono più investimenti né per farne di nuove né per
ristrutturare quelle esistenti. Un altro grande rischio però è
in arrivo per gli assegnatari:
venerdì 29 agosto 2014
venerdì 1 agosto 2014
Assemblea nazionale di Abitare nella Crisi - 6 e 7 settembre - Spazio Antagonista Newroz, Pisa
E' passato quasi un anno da quel 19 ottobre che ha sancito l'emersione di una vasta gamma di soggetti sociali, protagonisti di differenti lotte contro le dinamiche di austerità e impoverimento.
La questione abitativa si è dimostrata baricentrale nel processo di ricomposizione di soggettività diverse, ampliando gli spazi di mobilitazione e producendo un avanzamento degli strati sociali subalterni; la lotta per il diritto alla casa è stata capace di mettere in moto energie e percorsi in tutta Italia, ponendo in essere relazioni virtuose tra le lotte nei territori, capaci di configurarsi come un ostacolo negli ingranaggi della rendita e dell'esproprio delle risorse.
Lo stesso Piano Casa si configura principalmente come un tentativo di ristrutturazione della governance nei confronti di un movimento sociale che è riuscito, certamente in modo ancora insufficiente, ad insinuarsi in alcune esplicite contraddizioni sistemiche. L'articolo 5 è senza dubbio un attacco diretto alla galassia delle occupazioni abitative, l'ossatura portante della lotta per la casa, teso a minarne l'agibilità e ad arginare il loro riprodursi nei territori; la lotta contro questo dispositivo diviene quindi centrale. Già in diverse città è stato possibile approfondire le contraddizioni tra le amministrazioni locali ed il governo riguardo alla questione delle residenze; questo è il nodo su cui continuare ad incalzare e confliggere, estendendo e moltiplicando le iniziative tese a rendere il Piano Casa definitivamente inapplicabile nei nostri territori.
La questione abitativa si è dimostrata baricentrale nel processo di ricomposizione di soggettività diverse, ampliando gli spazi di mobilitazione e producendo un avanzamento degli strati sociali subalterni; la lotta per il diritto alla casa è stata capace di mettere in moto energie e percorsi in tutta Italia, ponendo in essere relazioni virtuose tra le lotte nei territori, capaci di configurarsi come un ostacolo negli ingranaggi della rendita e dell'esproprio delle risorse.
Lo stesso Piano Casa si configura principalmente come un tentativo di ristrutturazione della governance nei confronti di un movimento sociale che è riuscito, certamente in modo ancora insufficiente, ad insinuarsi in alcune esplicite contraddizioni sistemiche. L'articolo 5 è senza dubbio un attacco diretto alla galassia delle occupazioni abitative, l'ossatura portante della lotta per la casa, teso a minarne l'agibilità e ad arginare il loro riprodursi nei territori; la lotta contro questo dispositivo diviene quindi centrale. Già in diverse città è stato possibile approfondire le contraddizioni tra le amministrazioni locali ed il governo riguardo alla questione delle residenze; questo è il nodo su cui continuare ad incalzare e confliggere, estendendo e moltiplicando le iniziative tese a rendere il Piano Casa definitivamente inapplicabile nei nostri territori.
mercoledì 23 luglio 2014
giovedì 19 giugno 2014
REPORT DELL'ASSEMBLEA DI ABITARE NELLA CRISI DI DOMENICA SCORSA A MILANO
Domenica mattina si è svolta a Milano l’assemblea di Abitare nella
Crisi, all’interno del 3 giorni di incontro fra le lotte per il diritto
all’abitare e i territori resistenti in Europa e nel Mediterraneo, che
abbiamo organizzato come rete.
3 giornate che hanno visto la messa in comune di esperienze, linguaggi, mobilitazioni, campagne contro gli sfratti, gli sgomberi, le privatizzazioni e per il diritto alla città che hanno saputo sviluppare connessioni e immaginare momenti comuni, come la settimana europea di mobilitazione per il diritto all’ abitare contro le politiche di austerity , dal 13 al 19 Ottobre, in cui costruire insieme azioni dislocate nei territori. Settimana che avrà come momento centrale sabato 18 ottobre, giornata nella quale in tante e diverse città d’Europa e non solo, si manifesterà con cortei e iniziative di piazza in maniera coordinata. Madrid, Pamplona, Barcellona, Berlino, Amburgo, Parigi, Atene, Posnam, Instanbul, solo per citare le delegazioni che dall’ estero si sono assunte la costruzione di queste iniziative.
Centrale nella discussione la necessità di continuare a mobilitarsi contro il PIANO CASA, assumendo e rilanciando a livello nazionale la campagna per l'abolizione del “Piano casa” e per la libertà di movimento partita da Roma, attraverso strumenti comunicativi comuni e mobilitazioni comuni.
3 giornate che hanno visto la messa in comune di esperienze, linguaggi, mobilitazioni, campagne contro gli sfratti, gli sgomberi, le privatizzazioni e per il diritto alla città che hanno saputo sviluppare connessioni e immaginare momenti comuni, come la settimana europea di mobilitazione per il diritto all’ abitare contro le politiche di austerity , dal 13 al 19 Ottobre, in cui costruire insieme azioni dislocate nei territori. Settimana che avrà come momento centrale sabato 18 ottobre, giornata nella quale in tante e diverse città d’Europa e non solo, si manifesterà con cortei e iniziative di piazza in maniera coordinata. Madrid, Pamplona, Barcellona, Berlino, Amburgo, Parigi, Atene, Posnam, Instanbul, solo per citare le delegazioni che dall’ estero si sono assunte la costruzione di queste iniziative.
Centrale nella discussione la necessità di continuare a mobilitarsi contro il PIANO CASA, assumendo e rilanciando a livello nazionale la campagna per l'abolizione del “Piano casa” e per la libertà di movimento partita da Roma, attraverso strumenti comunicativi comuni e mobilitazioni comuni.
domenica 25 maggio 2014
Maledetta primavera… riflessioni da Firenze #nopianocasa
Dopo settimane di discussioni,
alcuni giorni fa in parlamento è stato approvato il Piano Casa e con
esso l’infame articolo 5…
Le proteste in Tutta Italia, le
iniziative davanti al parlamento non hanno neanche ostacolato
l’applicazione della vendetta contro i movimenti…
In un quadro politico dove le leggi
sono oramai SPOT televisivi, le discussioni parlamentari ridotte alla
formalità, e chi esercita movimento, solidarietà e protesta,
ridotto solo a politiche di ordine pubblico..scenari inquietanti di
nuovi autoritarismi e voglia di esercizio della forza…
Di cosa è figlio questo
agghiacciante articolo 5 del Piano Casa ce lo siamo chiesti in tanti…
Chi afferma che il Premier Renzi
voleva l’applicazione della vendetta nei confronti di coloro che in
questi anni gli avevano disturbato il sonno nel capoluogo toscano…
Chi afferma che il ministro Lupi ha
dato garanzie precise alla lobby dei costruttori milanesi, gli stessi
di Milano EXPO’ e anche della stessa ALER. l’ente delle case
popolari della Lombardia…
In una lettura fortemente pìù
lucida pensiamo che l’articolo 5 sia teso a BLOCCARE
sabato 24 maggio 2014
Comunicato in risposta alle calunnie degli "onorevoli" del PD + Inquietante comunicato della Questura di Roma
Con
questo comunicato rispondiamo pubblicamente al Senatore Pagliari e
alla Deputata Maestri respingendo al mittente le accuse di
aggressione relative a quanto successo durante la manifestazione per
il diritto alla casa di sabato 17 maggio nel quartiere montanara.
Durante
il corteo un gruppo di manifestanti si è staccato dal resto dei
manifestazione e PACIFICAMENTE ha attaccato sulle vetrate della sede
PD del quartiere Montanara dei manifesti contro il piano casa ed il
governo Renzi.
Tanto
è bastato ai locali rappresentanti del Partito Democratico per
gridare all'aggressione arrivando a dichiarare: "la storia ci
insegna che quando succede questo, o siamo di fronte ad un potere
autoritario o di fronte a forze che non vogliono misurarsi nella
dialettica democratica".
Francamente
in 4 manifesti e 3 litri di colla fatichiamo a vedere un'aggressione
mossa da un potere autoritario, ci risulta molto più facile notare
l'aggressione che questo governo ha mosso contro chi ha dovuto
occupare una casa per garantirsi un'esistenza dignitosa.
martedì 20 maggio 2014
GIOVEDÌ INCONTRO A SOCIAL LOG DI BOLOGNA SU PIANO CASA E QUESTIONE ABITATIVA
ALLE 20 INCONTRO/DIBATTITO con la Rete Diritti in Casa di Parma
In questi ultimi mesi abbiamo visto la diffusione anche sul territorio bolognese di esperienze di lotta, che nell'attuale contesto di impoverimento generale dettato dalle varie politiche d'austerità messe in atto dai vari governi dell'austerity, si organizzano per far fronte ai problemi più diversificati sopravvenuti con la crisi, tra cui la questione abitativa.
In un Emilia Romagna senza sbocchi risolutivi del problema abitativo il dato politico ed emergenziale della situazione ci viene offerto dai numeri delle richieste di sfratto per morosità incolpevole che hanno toccato il numero di 13.217.
E' in questo contesto che prendono vita e si organizzano esperienze come Social Log e la Rete Diritti in Casa
In questi ultimi mesi abbiamo visto la diffusione anche sul territorio bolognese di esperienze di lotta, che nell'attuale contesto di impoverimento generale dettato dalle varie politiche d'austerità messe in atto dai vari governi dell'austerity, si organizzano per far fronte ai problemi più diversificati sopravvenuti con la crisi, tra cui la questione abitativa.
In un Emilia Romagna senza sbocchi risolutivi del problema abitativo il dato politico ed emergenziale della situazione ci viene offerto dai numeri delle richieste di sfratto per morosità incolpevole che hanno toccato il numero di 13.217.
E' in questo contesto che prendono vita e si organizzano esperienze come Social Log e la Rete Diritti in Casa
domenica 18 maggio 2014
martedì 13 maggio 2014
DOMANI INCONTRO A PAVIA SU PIANO CASA E JOBS ACT. CONTINUIAMO LE MOBILITAZIONI CONTRO IL PIANO CASA!
Mentre politici e politicanti si trovano impegnati
nella solita oscena campagna elettorale, occupati ad accoltellarsi,
cercar voti, cercar accordi con le anime più torbide, perchè si sa in
questa competizione quello che conta è vincere.
Mentre questo circo va in onda ci sono anche altri protagonisti, sono quelli che queste dinamiche al massimo le subiscono, sono quelli che vinca l'uno o vinca l'altro si troveranno soltanto un referente diverso a rinfacciagli il rinnegare dei propri diritti, sono quelli che prima di pensare a chi votare pensano se riusciranno a dar da mangiare ai propri figli ora che rischiano anche di perdere la casa.
Già perchè nonostante la città sia paralizzata in vista di questa tornata c'è chi guarda da un'altra parte, all'uscita delle graduatorie definitive nuovamente si parla di + di 900 richiedenti ed aventi diritto ad un alloggio popolare e di circa 50 assegnazioni, il governo Renzi poi ha dimostrato una notevole sensibilità verso i problemi sociali partorendo leggi come il jobs act e il piano casa.
Mentre questo circo va in onda ci sono anche altri protagonisti, sono quelli che queste dinamiche al massimo le subiscono, sono quelli che vinca l'uno o vinca l'altro si troveranno soltanto un referente diverso a rinfacciagli il rinnegare dei propri diritti, sono quelli che prima di pensare a chi votare pensano se riusciranno a dar da mangiare ai propri figli ora che rischiano anche di perdere la casa.
Già perchè nonostante la città sia paralizzata in vista di questa tornata c'è chi guarda da un'altra parte, all'uscita delle graduatorie definitive nuovamente si parla di + di 900 richiedenti ed aventi diritto ad un alloggio popolare e di circa 50 assegnazioni, il governo Renzi poi ha dimostrato una notevole sensibilità verso i problemi sociali partorendo leggi come il jobs act e il piano casa.
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