c'è un nesso evidente tra la aggressione neo-coloniale delle potenze occidentali nel continente africano e le politiche securitarie culminate in Italia nel recente decreto Salvini, che pur negli evidenti eccessi segna in realtà una linea di continuità coi precedenti governi (di centro-destra, centro-sinistra o "tecnici") rispetto al tema dell'immigrazione. Un nesso evidente che puntualmente viene occultato dai media: in linea con gli interessi politici ed economici dominanti, il rapporto tra immigrazione in Europa e interventi militari, sfruttamento di persone e risorse, devastazione ambientale nei paesi da cui gli immigrati provengono, questo rapporto di causa-effetto deve essere rimosso dalla consapevolezza e coscienza dei cittadini europei. E' a partire dall'imprescindibilità di questo nesso che vorremmo costruire il dibattito nell'assemblea del 6 ottobre a Parma; partire da questo nodo e riflettere sulle implicazioni e ricadute sul fronte interno, nella fortezza Europa, in Italia (terra d'approdo per eccellenza…) nelle nostre città. Se infatti sono chiari gli orizzonti ancor più infernali che si prospettano per i migranti di vecchie e nuove generazioni, se sono chiari i gironi e le bolge di questo inferno (annegamenti, reclusioni nei CPR o altri lager, schiavitù mascherata da lavoro, marginalità, aggressioni razziste…), è necessario, a partire dalle realtà di lotta sulla casa, pensare a momenti allargati di confronto, condividere analisi e prospettive, collegare ambiti di lotta differenti. A cominciare dai reali protagonisti, di queste lotte. per necessità di pernottamento: scrivere a 3470502008 precisando numero di persone .rete diritti in casa parma
ore 22 si esibirà un trio marocchino che fa musica Gnawa una musica che mescola ritmiche africane con musica araba.gli strumenti utilizzati sono derbouka e Oud (liuto). Era la musica degli schiavi che raggiungevano il nordfafrica per venire sfruttati dai sultani locali o per essere poi trasportati nelle piantagioni del nuovo mondo. Serviva per accompagnare riti religiosi che mischiavano culto animista con quello islamico. la musica ha un ritmo ipnotico volto ad indurre lo stato di trance.
ore 24 alla consolle DJ Akima, giovane marocchina che fa una selezione di musica araba a 360 gradi
c'è un nesso evidente tra la aggressione neo-coloniale delle potenze occidentali nel continente africano e le politiche securitarie culminate in Italia nel recente decreto Salvini, che pur negli evidenti eccessi segna in realtà una linea di continuità coi precedenti governi (di centro-destra, centro-sinistra o "tecnici") rispetto al tema dell'immigrazione. Un nesso evidente che puntualmente viene occultato dai media: in linea con gli interessi politici ed economici dominanti, il rapporto tra immigrazione in Europa e interventi militari, sfruttamento di persone e risorse, devastazione ambientale nei paesi da cui gli immigrati provengono, questo rapporto di causa-effetto deve essere rimosso dalla consapevolezza e coscienza dei cittadini europei. E' a partire dall'imprescindibilità di questo nesso che vorremmo costruire il dibattito nell'assemblea del 6 ottobre a Parma; partire da questo nodo e riflettere sulle implicazioni e ricadute sul fronte interno, nella fortezza Europa, in Italia (terra d'approdo per eccellenza…) nelle nostre città. Se infatti sono chiari gli orizzonti ancor più infernali che si prospettano per i migranti di vecchie e nuove generazioni, se sono chiari i gironi e le bolge di questo inferno (annegamenti, reclusioni nei CPR o altri lager, schiavitù mascherata da lavoro, marginalità, aggressioni razziste…), è necessario, a partire dalle realtà di lotta sulla casa, pensare a momenti allargati di confronto, condividere analisi e prospettive, collegare ambiti di lotta differenti. A cominciare dai reali protagonisti, di queste lotte.
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ore 22 si esibirà un trio marocchino che fa musica Gnawa una musica che mescola ritmiche africane con musica araba.gli strumenti utilizzati sono derbouka e Oud (liuto). Era la musica degli schiavi che raggiungevano il nordfafrica per venire sfruttati dai sultani locali o per essere poi trasportati nelle piantagioni del nuovo mondo. Serviva per accompagnare riti religiosi che mischiavano culto animista con quello islamico. la musica ha un ritmo ipnotico volto ad indurre lo stato di trance.
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