Il 10
ottobre, nella giornata di mobilitazione degli studenti, i movimenti
per il diritto all’abitare saranno impegnati in una manifestazione
a piazzale Clodio in occasione dell’udienza per Paolo e Luca, agli
arresti domiciliari da quasi 5 mesi, e per diversi attivisti
sottoposti all’obbligo di firma per le mobilitazioni contro la
precarietà e l'austerity dei mesi scorsi.
Spesso
generazioni e culture diverse si sono incontrate dentro le pratiche
di riappropriazione di casa, di spazi e reddito in questa città. Una
differenza di storie che ha impreziosito le occupazioni abitative,
gli spazi sociali e culturali, le strade e le piazze. Nel territorio
romano si è così articolata una presenza meticcia composta da
differenti generazioni precarie, che hanno intrecciato desideri e
bisogni affermando spazi di libertà, reclamando casa, reddito,
spazi, cultura, saperi non mercificati, disegnando dal basso una
città diversa. Una città antirazzista e antifascista che si batte
contro le privatizzazioni, contro gli sfratti e la gentrificazione,
contro la distruzione della scuola pubblica e i tagli all'istruzione,
alla sanità, ai trasporti.
L’autorevolezza
di questi percorsi ha prodotto una stagione esaltante per i movimenti
con decine di occupazioni, mobilitazioni, lotte. Ha suscitato però
anche una veemente aggressione giudiziaria che con vari provvedimenti
intende fermare queste sperimentazioni e questi intrecci. E mentre le
procure in tutta Italia si sono adoperate in questo senso, il governo
ha varato provvedimenti che modificano in profondità i diritti,
dalla casa al lavoro, alla scuola imponendo la precarietà sociale
come standard strutturale di vita.
Nel frattempo l'ordine pubblico
diventa lo strumento politico di gestione delle questioni sociali, si
eseguono sgomberi e sfratti con l'utilizzo di lacrimogeni, si
militarizzano i
territori, si fomenta la guerra contro i diversi, tra poveri.
Il 10
ottobre le generazioni precarie in movimento e fortemente refrattarie
all’idea renziana che ci vuole tutti/e sudditi di una riforma delle
nostre vite costruita sul consenso fiduciario e sulla forte
limitazione degli spazi di democrazia e di dissenso, possono dar vita
a una giornata di lotta contro la precarietà nella scuola, nel
lavoro, sui territori.
Una giornata
per la libertà di movimento, in cui affermare con forza la
legittimità delle nostre pratiche, rispedendo al mittente bavagli e
manette.
Liberiamo
energia e gridiamo forte che non arretreremo di un passo!
Paolo, Luca,
Nunzio, Marco liberi subito!
#tutteliberi
Movimenti
per il diritto all'abitare
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