venerdì 23 maggio 2014

Comunicato stampa - SPA Sovescio

Come fruitori ed abitanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, a malincuore, ci sentiamo di dovere intervenire rispetto ai fatti di domenica 18 maggio di Piazzale Bertozzi.
Premesso che solitamente non replichiamo a dichiarazioni strumentali ed infamanti di noti neofascisti come Pier Paolo Mora e Paolo Babarelli,  in questo caso riteniamo necessario farlo per dovere di informazione e chiarezza nei confronti dei nostri numerosi compagni e frequentatori, degli abitanti delle case occupate, del quartiere Oltretorrente e della città.
Lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio non organizza “ronde”  di stampo paramilitare ne tantomeno spedizioni punitive contro chichessia, ma svolge esclusivamente attività ricreative, sociali e politiche pubbliche, come la Palestra Popolare “Luca Malpeli”, la biblioteca “LIBERAMENTE”  l’infopoint “BARRICATE 1922”, i cineforum, presentazioni di libri e dibattiti, attività artistiche  e musicali, oltre a condividere diverse abitazioni occupate  ed ospitare diversi collettivi studenteschi e organizzazioni politiche di chiaro stampo antifascista e anticapitalista.
E sono proprio queste attività sociali e politiche che infastidiscono  personaggi come Mora e Babarelli, che guarda caso erano entrambi presenti con Casapound, armati e ben riconoscibili, all’aggressione al Circolo Minerva in Q.re Montanara il 12 Maggio 2012.

Chi organizza aggressioni di stampo squadrista sono da sempre i fascisti di Casapound come di altre organizzazioni di estrema destra, come documentato da innumerevoli episodi e denunce pubbliche sia a livello locale che nazionale, non ultimo l’accoltellamento  sabato scorso di un giovane antifascista a Trento.
Per questo ci stupiamo profondamente del credito che viene dato da alcune testate della stampa locale ai teoremi di questi neofascisti dichiarati che, oltretutto,  nella stessa pagina (vedi Gazzetta di Parma 20 Maggio 2014 pag.7 ), si contraddicono tre volte sul numero dei presunti aggressori di Paolo Babarelli. Erano due, quattro o cinque?
Si è trattato di una “ronda” organizzata per compiere un’aggressione o di un alterco nato in un bar e degenerato nella strada antistante? Riteniamo siano domande legittime anche dal punto di vista giornalistico.
Diffidiamo quindi i neofascisti di Casapound e i loro protettori,  così come i giornalisti a caccia di scoop,  dal coinvolgere in maniera strumentale  e diffamatoria lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio,  criminalizzando una realtà sociale autogestita del tutto estranea a pratiche squadriste e di violenza gratuita, che appartengono invece,  come spesso purtroppo abbiamo constatato in questi anni, ai militanti neofascisti di Casapound.
Spazio Popolare Autogestito Sovescio

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