Ieri l’altro sera, martedì 23 settembre,
all’occupazione di via Baracca 18 era in corso una riunione del
Movimento di lotta per la casa di Firenze. Terminata l’assemblea, un
attivista del movimento, che tornava a casa all’occupazione dell’Hotel
Concorde a bordo della sua macchina, è stato inseguito da un furgone
bianco con a bordo alcune persone. Quando queste hanno esposto una sirena lampeggiante blu si è reso conto che si trattava di poliziotti in borghese, e ha subito accostato l’auto.
Gli agenti, senza fare discorsi, lo hanno prima ammanettato a terra e poi aggredito con calci e pugni.
Il compagno è stato poi portato in Questura, dove ha continuato a ricevere botte, pesanti minacce e umiliazioni di vario tipo. “Occupate le case”, “rubate la luce”. Queste le uniche motivazioni del pestaggio date dagli agenti.
Secondo un copione ben conosciuto, il compagno è uscito dalla Questura con una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Gli agenti, senza fare discorsi, lo hanno prima ammanettato a terra e poi aggredito con calci e pugni.
Il compagno è stato poi portato in Questura, dove ha continuato a ricevere botte, pesanti minacce e umiliazioni di vario tipo. “Occupate le case”, “rubate la luce”. Queste le uniche motivazioni del pestaggio date dagli agenti.
Secondo un copione ben conosciuto, il compagno è uscito dalla Questura con una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Il gravissimo episodio di ieri arriva a due giorni dalla conferenza stampa del Movimento che ha provato a far luce intorno alla morte di Raphael, ragazzo nigeriano di 18 anni che ha perso la vita durante un controllo di polizia, rompendo il muro di bugie costruito dalla Questura per coprire gli abusi degli agenti intervenuti quella sera.
Impossibile non leggere questa vigliacca aggressione come un tentativo di far paura e zittire quel pezzo di città che ha deciso di alzare la testa e ha iniziato a lottare per i propri diritti, che ha smesso di avere paura e ha trovato il coraggio di combattere le ingiustizie delle istituzioni e gli abusi delle divise. Quella di ieri è stata un’aggressione squadrista dal movente tutto politico.
E’ un gioco che non potrà funzionare. Se toccano uno toccano tutti e qui nessuno ha paura.
A breve convocheremo una conferenza stampa per denunciare alla città l’accaduto.
Presto torneremo in piazza con la nostra rabbia e le nostre ragioni. Per dire basta alla violenza della polizia e affermare ancora una volta il diritto alla casa e alla dignità per tutti.
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