mercoledì 23 aprile 2014

CONTRO IL GOVERNO RENZI LA RESISTENZA E’ OGNI GIORNO!!!



Nubi oscure si intravedono nel già non felice panorama politico e sociale italiano. Seguendo in modo anche troppo intransigente i diktat della dittatura economico/finanziaria europea, il governo Renzi si appresta a rifilare una bella dose di stangate ai già esausti ceti popolari .
Da un lato abbiamo colpi che vengono assestati al lavoro, con il “jobs act” che diffonde la precarietà come status ordinario della condizione lavorativa dei giovani e conseguenti riflessi su chi il lavoro ce l’ha per il momento stabile, poi abbiamo i colpi che vengono assestati al welfare con i tagli che anche se vengono definiti “spending review” sono in realtà sempre e solo tagli, per non parlare dei colpi assestati all’ambiente, con la difesa ad oltranza delle grandi e inutili opere dalla TAV all’Expo di Milano.
Quello che ci preoccupa del governo Renzi è però anche l’arroganza con la quale si vuole procedere in tutta fretta a riforme istituzionali di chiara impronta antidemocratica e autoritaria, con le sue volontà di svolta in senso presidenzialista e autocratico, in un sistema che secondo gli schemi dell’ex sindaco non dovrebbe creare impedimenti a chi viene eletto.
Ora, prescindendo dal fatto che Renzi non è stato eletto da nessuno e che la sua maggioranza è la meno rappresentativa della storia d’Italia (visto il tasso di astensione record alle elezioni e la sentenza della Consulta che ha bocciato il sistema elettorale) si sta correndo il rischio che il tecnocratico decisionismo di Renzi vada a corrodere non pochi principi che sono alla base della Costituzione italiana, dai diritti civili ed economici a quelli politici, conquistati con la lotta di resistenza al fascismo e con le lotte sociali degli anni successivi. In base a quali criteri si deve accelerare un processo di riforme che vanno a colpire soprattutto i ceti meno abbienti e riducono gli spazi democratici in questo paese?
Evidentemente si sta profilando una moderna e massmediatica dittatura che colpisce a base di decretazione d’urgenza e riforme che vanno sempre nella direzione della difesa degli interessi economici forti.
Il movimento di lotta per la casa che ha conosciuto un notevole sviluppo negli ultimi anni in Italia è uno dei bersagli di questo governo che da un lato ha approvato un decreto casa spalmato a difesa degli interessi dei proprietari di casa e dall’altro all’art.5 dello stesso decreto colpisce duramente coloro che sono ricorsi all’occupazione di casa per necessità, privandoli del diritto alla residenza e alla possibilità di accedere alle utenze acqua-luce-gas.
Si tratta di un attacco gravissimo a chi subisce la crisi, un fatto che non deve assolutamente passare sotto silenzio: privare delle persone della residenza significa togliere la possibilità di accedere alla medicina di base, ai servizi scolastici, ai servizi sociali del comune, al diritto di voto. Non a caso fino a prima del decreto varie sentenze avevano assicurato la concessione della residenza anche a chi abitava in case occupate per necessità. Privare poi gli occupanti della possibilità di accedere ad acqua-luce e gas significa poi negare la possibilità stessa di sopravvivere. A Parma la solerte opera di Sindaco, Prefetto e dirigenti comunali ha fatto sì che la direttiva dell’art.5 fosse immediatamente applicata, primo caso in tutta Italia, e gli occupanti dell’Ex Lux e del Sovescio di Via Bixio si sono visti recapitare il diniego alla concessione della residenza, residenza che era stata ottenuta con la lotta scavalcando le pressioni di prefettura e questura. Il Sindaco a 5 stelle Pizzarotti non si è accontentato di obbedire ai diktat di Renzi e prefetto in quanto ha ben pensato di arricchire il suo intervento repressivo con un’ordinanza di sgombero dei due immobili per (presunta) instabilità degli immobili allineando il suo operato a quello dell’ex sindaco di Firenze che ha fatto eseguire tanti e ripetuti sgomberi di case occupate dopo il suo insediamento a capo del governo ed ha fatto caricare duramente il corteo alla manifestazione di Roma del 12 aprile scorso.
Risulta chiaro che sia a livello locale che a livello centrale si vogliono far gestire le emergenze sociali dalla polizia a base di manganello o con provvedimenti amministrativi repressivi mentre dall’altra parte sia ben chiaro, non sono neanche lontanamente in cantiere riforme che cerchino almeno di tamponare le emergenze sociali. Per far sì che il 25 Aprile non sia solo una ricorrenza oggi è necessario più che mai opporsi al fascismo, più subdolo ma non meno pericoloso, degli speculatori sulle nostre vite.

LA CRISI RISCHIA DI PORTARCI VERSO UNA MODERNA DITTATURA ECONOMICA E POLITICA
NESSUNO CI RAPPRESENTA
NON CI RIMANE CHE RESISTERE, SVILUPPARE E COORDINARE LE LOTTE SOCIALI, RIPRENDERSI CON LA LOTTA QUELLO CHE CI SPETTA
STOP A SFRATTI, SGOMBERI, DISTACCHI

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