Ieri Venerdì 24
Gennaio le famiglie occupanti lo stabile di via Casa Bianca 64
insieme a tanti attivisti, solidali, sfrattati e occupanti hanno
fatto un presidio dentro l'area aperta al pubblico del DUC (Comune di
Parma). Presidio per denunciare l'imminente sgombero più volte minacciato dalla questura dello stabile in cui vivono tre famiglie con 6 bellissimi minori a cui il comune non ha saputo dare nessuna risposta che andasse oltre l'ostello ed il dormitorio. Proposta sicuramente sotto l'asticella della dignità. Nell'ostello le famiglie non avrebbero la possibilità di cucinare e con un bambino di appena una settimana questo è inaccettabile. Inutile dire quindi che la scandalosa proposta è stata rifiutata e che, se non cambierà qualcosa, quella casa, la loro casa, verrà difesa senza paura di mostrare i denti.
Ha incontrato i presidianti l'assessore al welfare Laura Rossi che però ha continuato a ripetere quello che va dicendo ormai da giorni: il comune non ha i soldi, le case non ci sono e la situazione è ormai ingestibile. Non si capisce allora perchè continuano a non voler prendere in considerazione l'ipotesi del blocco degli sfratti. In ogni caso noi continuiamo ad essere pronti perchè sappiamo che solo con la nostra presenza potremmo difendere l'immobile dallo sgombero e tutelare le famiglie. Continueranno anche le iniziative di sensibilizzazione e di lotta perchè sia chiaro chi è responsabile di questa situazione. Non sono infatti le famiglie ad essere responsabili, a meno che non si voglia dire che perdere il lavoro ed entrare in una condizione di povertà sia una colpa, ma il proprietario grande speculatore, la polizia che al solito difende gli interessi dei potenti non curandosi di buttare in strada tre famiglie ed il comune pavido che non esce dal seminato delle precedenti giunte.
Ha incontrato i presidianti l'assessore al welfare Laura Rossi che però ha continuato a ripetere quello che va dicendo ormai da giorni: il comune non ha i soldi, le case non ci sono e la situazione è ormai ingestibile. Non si capisce allora perchè continuano a non voler prendere in considerazione l'ipotesi del blocco degli sfratti. In ogni caso noi continuiamo ad essere pronti perchè sappiamo che solo con la nostra presenza potremmo difendere l'immobile dallo sgombero e tutelare le famiglie. Continueranno anche le iniziative di sensibilizzazione e di lotta perchè sia chiaro chi è responsabile di questa situazione. Non sono infatti le famiglie ad essere responsabili, a meno che non si voglia dire che perdere il lavoro ed entrare in una condizione di povertà sia una colpa, ma il proprietario grande speculatore, la polizia che al solito difende gli interessi dei potenti non curandosi di buttare in strada tre famiglie ed il comune pavido che non esce dal seminato delle precedenti giunte.
A seguire il testo del volantino distribuito più volte nel quartiere.
NO
ALLO SGOMBERO DELLA CASA OCCUPATA
DI
VIA CASA BIANCA 64
Il 18
maggio 2013 tre famiglie per un totale di 9 adulti e 6 bambini in
tenera età hanno occupato una casa abbandonata da anni in Via Casa
Bianca 64.
Le
famiglie, tutte residenti a Parma da anni, avevano tutte subito
sfratto per morosità in quanto erano in difficoltà coi pagamenti in
seguito a chiusura o riduzione del personale delle ditte per cui
lavoravano. La mancanza di alternative, l’inconsistenza
dell’intervento pubblico in merito alle politiche abitative, la
ferma volontà di tenere unita la famiglia, ha fatto si che per pura
necessità le famiglie siano ricorse all’occupazione.
La casa
di via Casa Bianca 64 è proprietà di una ricca famiglia
(Ugolotti/Leoni) che a Parma ha decine e decine di altri appartamenti
e negozi.
Dopo
aver sfrattato i vecchi inquilini i proprietari han tentato di
vendere l’immobile senza riuscirvi e la casa è rimasta per anni
disabitata, invasa dai piccioni e dai topi, dalle erbacce e da
occasionali abitanti abusivi. L’edificio e dintorni, prima
dell’ingresso delle famiglie occupanti, erano insomma in pieno
degrado.
Dopo aver
fatto i contratti per le utenze, pulito e ripitturato tutte le
stanze, il giardino e i dintorni, la casa è ritornata alla sua vera
funzione: essere abitata ed offrire riparo e conforto a chi ne ha
bisogno.
Per le
famiglie si sono aperte nuove prospettive di vita, i bambini vanno a
scuola nel quartiere.
Oggi è
in corso un tentativo di sgombero della casa occupata: i proprietari
hanno fatto pressioni a tutti i livelli per cacciare in strada gli
abitanti. Hanno rifiutato qualsiasi contatto con gli attuali abitanti
che avrebbero voluto proporre qualche accordo per la permanenza nella
casa fino a nuova soluzione ma i proprietari hanno addirittura
rifiutato di fermarsi a parlare.
Con ogni
probabilità dopo lo sgombero la casa rimarrà ancora vuota per anni:
la stessa cosa è successa dopo gli sgomberi di Via Bengasi, Borgo
Poi e del centro sociale Sovescio. Siamo quindi davanti all’arrogante
pretesa di difendere a tutti i costi la proprietà privata anche se
per l’immobile non è previsto nessun uso. Per i padroni è meglio
tenere vuote le case e farle marcire piuttosto che riconoscere il
diritto alla vita di chi è senza un tetto sulla testa.
Gli
abitanti e la Rete Diritti in Casa non possono accettare che per
l’ennesima volta le esigenze di mercato prevalgano su bisogni
primari, che il valore di mercato prevalga sul valore d’uso.
E’ ora
di cominciare a contestare la “sacralità” della proprietà
privata, in particolare delle grandi concentrazioni di proprietà,
perché sia affermato il principio dell’utilità sociale dei beni
non utilizzati o usati a fini speculativi. Se le autorità preposte
per far fronte all’emergenza casa non ricorrono allo strumento
della requisizione degli alloggi vuoti dei grandi proprietari
immobiliari, sono le persone senzatetto colpite dalla crisi che sono
costrette a farlo, per affermare con la lotta il diritto alla vita
messo sempre più in discussione dal capitalismo in crisi che per
sopravvivere colpisce sempre i più deboli.
Per
questo faremo di tutto per impedire che le famiglie siano sgomberate
senza alternative: chiediamo aiuto anche al vicinato affinchè porti
solidarietà agli occupanti e in caso di bisogno possa difendere il
loro diritto all’abitare, il loro diritto di esistere.
Oggi
occupare per necessità è toccato a loro; domani potrebbe capitare
ad ognuno di noi di perdere il lavoro e la casa.
GLI
ABITANTI DI VIA CASA BIANCA 64
RETE
DIRITTI IN CASA
SPORTELLO
DI LOTTA PER IL DIRITTO ALL’ABITARE TUTTI I MARTEDI’ DALLE 18:30
ALLE 21 IN VIA MANTOVA 24 PRESSO CASA CANTONIERA
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