
Una
assemblea vivace quella di ieri sera nella sala comunale del
quartiere Cinghio/Montanara: interessanti gli interventi delle realtà
di Milano e Bologna che ci hanno mostrato come la situazione sia
equivalente nelle grandi città vicine a noi. Oltre 2 ore di
assemblea ci hanno permesso di capire la strategia speculativa che
punta a far cassa sulle spalle dei più deboli per mantenere
inalterate le posizioni di rendita e i guadagni dei soliti noti. Ora
tocca a noi mettere in campo mobilitazioni che riescano a mettere in
crisi il piano di alienazioni di case popolari! Di seguito il testo
della convocazione dell'assemblea:
Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Ma sono questi realmente i problemi che vivono gli abitanti delle case popolari?
A Parma non esistono case popolari occupate abusivamente e questo per una precisa scelta del movimento di lotta per la casa di Parma che ha da sempre preferito ricorrere all’occupazione dei tanti alloggi e palazzi privati vuoti (ce ne sono a migliaia) piuttosto che occupare case popolari non abitate e si è sempre preferito far pressione su Comune e Acer affinchè ristrutturasse ed assegnasse piuttosto che occupare mettendo in contrasto gli occupanti con i possibili assegnatari. A Milano la cosa è molto diversa perché gli appartamenti vuoti sia nuovi che in attesa di ristrutturazione sono più di 10.000 ed è assurdo che l’Aler (ente gestore) non provveda alle assegnazioni di fronte a un’emergenza così devastante e a migliaia e migliaia di domande di case popolari inevase e quindi riteniamo giusto che tante famiglie ricorrano all’occupazione di alloggi Aler sfitti per sopravvivere.
I fondi introitati dagli enti pubblici per la vendita dovrebbero servire per costruire altri alloggi popolari e per fare le manutenzioni ma è più che evidente che per costruire un alloggio nuovo non basta la vendita di un alloggio vecchio.
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