Il mondo è nostro.
In questi mesi
abbiamo attraversato Milano portando il nostro contributo in alcune
lotte e conoscendo molti compagni di strada, dagli scioperi dei
facchini della logistica, alla resistenza agli sgomberi, ai cortei
studenteschi. Abbiamo imparato a vivere in modo diverso questi luoghi
trasformandoli secondo le esigenze che emergevano durante questi
percorsi.
E’ evidente, soprattutto in questo momento di
crisi, quanto siano ormai diffuse pratiche di illegalità nella
metropoli che attraversiamo tutti i giorni e di come queste siano
frutto di una disperazione sempre crescente di chi non può più
permettersi di pagare un affitto, di fare la spesa, di viaggiare
pagando il biglietto.
La vergogna, il timore e l’isolamento
che spesso accompagnano questi gesti possono essere superati elaborando
una posizione collettiva che rivendica la riappropriazione diretta
come condizione di esistenza all’interno della metropoli.
In
questo modo pratiche del genere possono diventare rivoluzionarie.
Soprattutto nella Milano di Expo, sempre più città vetrina inaccessibile
a chi realmente la abita.
In questo contesto
sentiamo l’esigenza di un luogo, dove poterci organizzare per allargare
queste crepe, aprirne di nuove e avere la capacità di farle convergere
su un piano d’incontro: unica possibilità per evitare che siano
riassorbite.
Insomma basta sognare la rivoluzione,
organizziamoci affinché questa sia possibile e partiamo dai territori
che viviamo tutti i giorni per liberare la nostra vita dai dispositivi
d’isolamento e controllo ai quali è necessario subordinarsi affinché
“accada tutto ciò che deve accadere”.
Vogliamo
organizzarci per trovare nuovi modi di attraversare e vivere la città,
sperimentando pratiche di riappropriazione diretta dei nostri bisogni,
liberandoci dalla continua e inevitabile mediazione del denaro.
Organizziamoci insieme anche per liberarci dalla morsa opprimente del
lavoro che non solo toglie tempo alla vita ma anche alla possibilità di
lottare.
L’occupazione di un luogo dove vivere risponde anche
a questa esigenza; non solo avere un tetto sotto il quale abitare, ma
il bisogno di sperimentare la possibilità di vivere il comunismo qui
ed ora. Nessuno ne conosce la formula, nessuno ne può prevedere
l’evoluzione e nessuno ne conosce la vetta: possiamo solo immaginarlo e
sperimentarlo insieme, trovare ogni giorno nuovi sentieri per salire
più in alto.
Quindi abbandoniamo le ideologie, le formule preconfezionate e ogni logica identitaria. Incontriamoci in questa scalata.
Non
è più interessante limitarsi ad occupare uno squat semplicemente per
vivere insieme, e neanche un centro sociale per chiuderci dentro quattro
mura e offrire forme di divertimento alternativo.
“Vivere in
comune senza una strategia offensiva è come imprigionarsi in un ghetto
dorato, avere una strategia politica senza la vita in comune è mera
politica classica”
Vogliamo essere ovunque, per mettere in
ginocchio la metropoli. E allora perché occupare uno spazio?
Semplicemente per poterci incontrare, riconoscerci nella complicità,
organizzarci insieme e poi diffonderci per non essere più
identificabili.
TUTTO e OVUNQUE
VIVERE IL COMUNISMO ORA!
SABATO: h 15,30 Corteo a Saronno contro la sorveglianza speciale, p.zza S. Francesco (stazione)
h 13,00 appuntamento in Stazione Centrale per andare insieme al corteo Antifascista di Cremona
DOMENICA: giornata aperta di lavori dalle 10.00
assemblea aperta di presentazione e aperitivo dalle 20.30
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