Con la manifestazione tenutasi il 22 dicembre 2020 sotto il DUC del Comune di Parma avevamo denunciato l’imminente chiusura del centro di accoglienza di Borgo del Naviglio 17, una struttura per lavoratori singoli, sia migranti che italiani, che non riescono a trovare alloggi a prezzi sostenibili sul mercato privato.
La struttura è di proprietà della Cooperativa Parma80 che gestisce il servizio di accoglienza alloggiativa temporanea in convenzione con il Comune di Parma che riconosce al gestore un compenso di circa 45.000 € all’anno. Il gestore inoltre percepisce affitti di circa 110 € al mese dai circa 20 abitanti. La convenzione avrebbe dovuto avere termine il 31/12/2021 ma la Cooperativa Parma80 ha chiesto ed ottenuto dal Comune di poter interrompere la gestione entro il 31/12/2020
Dagli atti in nostro possesso risulta che la cooperativa, chiudendo in anticipo la convenzione, debba farsi carico della ricollocazione degli abitanti. Cosa che non ha assolutamente provveduto a fare.
In risposta al presidio l’amministrazione comunale aveva garantito che si sarebbe trovata una soluzione alternativa a tutti gli abitanti del centro, concedendo una breve proroga, fino al 15 gennaio, per la permanenza all’interno del centro di Borgo del Naviglio. Ad oggi questa soluzione alternativa non è stata ancora trovata. . A parte questo, risulta evidente che il soggetto inadempiente rispetto al ricollocamento è la Cooperativa Parma80, che oggi minaccia di chiudere il centro l’11 gennaio senza che ci siano le alternative per gli abitanti e gettandoli letteralmente per strada. Il Comune deve imporre alla Cooperativa di provvedere o, in alternativa di mantenere la struttura aperta in condizioni dignitose per gli abitanti.
Il fatto che tanti lavoratori single si rivolgano ai servizi sociali per un aiuto nel reperimento di alloggi deriva dal fatto che il mercato privato dell’affitto non offre nessuna opportunità ed esclude completamente nuclei monoreddito. Al nostro sportello si sono rivolte persone che denunciano di essere letteralmente respinte da agenzie immobiliari e privati, nonostante potessero esibire buste paga regolari e in alcuni casi anche abbastanza consistenti.
Gli stessi problemi si hanno per accedere a un mutuo. I proprietari evidentemente hanno sottratto gli alloggi in affitto all’utilizzo residenziale per offrirli a turisti o categorie ritenute più solvibili (studenti, uso foresteria, impiegati ecc) e dai quali ci si aspetta di incassare rendite più elevate. Lo stesso principio sembra guidare anche l’operato della Cooperativa Parma80 che nell’edificio di Borgo del Naviglio vuole aprire uno studentato.
Ad oggi c’è un assoluto bisogno di alloggi per lavoratori e per persone in difficoltà. A Parma lo dimostrano le 1850 domande di assegnazione di casa popolare.
Per questo troviamo assurdo che si chiudano strutture che tra l’altro in passato hanno beneficiato di importanti finanziamenti per la ristrutturazione, giustificati dalla creazione di alloggi per le categorie in difficoltà. Oltre alla struttura di Borgo del Naviglio ricordiamo le chiusure dei centri di accoglienza di Martorano e Casalbaroncolo, mentre in provincia si approssima la chiusura degli 8 alloggi della ex Caserma di Langhirano in Via Micheli. Il tutto avviene per di piu’ in piena pandemia.
Le istituzioni stanno ignorando l’emergenza abitativa. La sospensione degli sfratti avrà termine a giugno 2021 ma nel frattempo si dovrebbe intervenire massicciamente per reperire alloggi a canone sociale. Non si può pensare che possa essere il mercato a risolvere la situazione. Il mercato pensa solo all’accaparramento di rendita, cerca le soluzioni più redditizie e preferisce lasciare gli alloggi vuoti in attesa del momento propizio per la speculazione. Il mercato va contrastato e non assecondato. Le case ci sarebbero già per tutti. Se le istituzioni non intervengono non ci si meravigli se i senza tetto ricorrono alle occupazioni.
Rete Diritti in Casa Parma
Sportello per il diritto all’abitare tutti i martedì dalle 18 alle 21 in Via Mantova 24 Parma
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