mercoledì 13 febbraio 2019

Sabato 16 Febbraio 2019 ore 11 Presidio per il diritto alla casa davanti alla prefettura di Parma











L’EMERGENZA CASA NON SI RISOLVE CON LA POLIZIA
A Parma l’accesso ad un alloggio decente sta diventando un obiettivo irraggiungibile per migliaia di persone della fascia più povera della popolazione. Per avere una casa in affitto nel mercato privato non è più sufficiente un reddito fisso: ne servono due, sia per convincere il proprietario a sottoscrivere il contratto sia per riuscire a coprire il costo sproporzionato della pigione. Inoltre sempre più spesso le agenzie e i proprietari richiedono anche elevate fideiussioni. I lavoratori precari sono così esclusi dal mercato privato.  Parma inoltre è una città universitaria e questo  droga verso l’alto il costo degli affitti, infatti molti proprietari preferiscono affittare gli alloggi a prezzi proibitivi agli studenti che se lo possono permettere. A questo si aggiunge la diffusione spettacolare di piattaforme di affitti temporanei (come airbnb) che  sta destrutturando il mercato immobiliare e ha già sottratto circa un migliaio di alloggi alla locazione permanente, a favore di locazioni di breve durata per i turisti, con rendite ben più elevate. Questo trend sarà ancora più appesantito dalla tanto acclamata manifestazione Parma2020 che farà la gioia della piccola/media borghesia e dei grandi speculatori ma che avrà dei costi notevoli in termini sociali proprio in campo abitativo. I poveri, italiani o stranieri,  che già oggi non riescono ad accedere al mercato dell’affitto privato saranno sempre più costretti alla coabitazione forzata con amici o parenti, a dormire in auto, nei dormitori e ad accettare tuguri, pagati a caro prezzo, come alloggi e progressivamente espulsi da un centro cittadino destinato a divenire una vetrina per i turisti
. E’ inaccettabile che in questa situazione la linea prescelta dalla Prefettura e dalla Questura di Parma sia quella di eseguire gli sfratti usando spiegamenti di forze di polizia che sarebbero comprensibili per interventi come quelli contro la mafia ma non per mandare in strada famiglie in difficoltà, con un notevole dispendio di risorse che potevano essere destinate ad interventi in campo abitativo. Non si tratta solo degli sfratti di cui abbiamo avuto testimonianza diretta (Via Solari, Via Ravà, Borgo San Giuseppe). Questa, a quanto pare, è la prassi “normale” di esecuzione a Parma. Sembra proprio che il Prefetto e il Questore vogliano “quotarsi” di fronte al ministro dell’interno dimostrandosi ferrei difensori della proprietà privata assunta a valore unico e sovrano della società, estendendo anche all’esecuzione degli sfratti il piano repressivo già disposto da Salvini sugli sgomberi degli edifici occupati, con la circolare ai prefetti del 1^Settembre 2018. Questo governo interviene sulla questione abitativa solo sul piano repressivo, senza elaborare alcun progetto di incremento della disponibilità di case popolari, nessun fondo per il recupero degli immobili pubblici inutilizzati (per i quali è anzi previsto un enorme piano di svendita ai privati) e soprattutto nessun intervento per dare una destinazione utile ai 7 milioni di alloggi privati che risultano sfitti (51.000 nella sola Parma). Anche il Comune di Parma deve rendersi conto che i timidi progetti di intervento sul piano abitativo messi in campo recentemente sono del tutto insufficienti per far fronte a un’emergenza che si aggrava di anno in anno. Finché la casa rimarrà uno degli investimenti speculativi più remunerativi non sarà possibile risolvere l’emergenza abitativa. E’ ora di andare ad intaccare gli interessi dei grandi speculatori immobiliari, per esempio ricorrendo alla requisizione degli immobili vuoti di banche e società immobiliari: questo governo non aveva detto di essere contro i poteri forti?

Sportello per il diritto all’abitare tutti i martedì dalle 18.30 alle 21 in Via Mantova 24
presso Casa Cantoniera Autogestita        .  dirittincasa.blogspot.com


Sabato 16 febbraio ore 11 presidio davanti alla prefettura di Parma in via della repubblica 39

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