Il 3 agosto 2016 un grande dispiegamento
di polizia e carabinieri imponeva lo sgombero della casa occupata di Via
Zarotto 80, l’ex caserma della polizia stradale, inutilizzata per anni prima di
essere occupata nel novembre 2015 da 10 famiglie e un gruppo di singoli, tutte
persone che avevano subito lo sfratto dalla loro abitazione senza che i comuni
in cui avevano la residenza avessero provveduto a trovare una sistemazione
decente.
Lo sgombero fu eseguito in seguito
alle forti pressioni dell’anziana proprietaria, una ricca possidente
immobiliare con un notevole patrimonio tra appartamenti, uffici, sedi di banche
ecc, e dei suoi legali, le cui istanze furono evidentemente caldamente accolte
dalla Procura di Parma che ha provveduto con urgenza allo sgombero consumatosi
appunto il 3
agosto 2016 .
A distanza di quasi un anno e
mezzo dallo sgombero l’edificio di Via Zarotto rimane mestamente vuoto e
inutilizzato, non vi sono segni di un prossimo utilizzo, abitato solo da
piccioni e topi.
A distanza di tutto questo tempo
gli ex occupanti e tanti dei senza casa di Parma e provincia ritornano nel
cortile di via Zarotto: per un
pomeriggio si riprendono lo spazio, per denunciare pubblicamente che:
- in questo come in altri casi la
magistratura ha sacralizzato il diritto dei proprietari a mantenere gli appartamenti
vuoti e inutilizzati al contempo mortificando il diritto a una vita degna di
decine di persone, il tutto in una provincia in cui risultano essere vuoti e inutilizzati
oltre 50.000 alloggi a fronte di migliaia di persone in attesa di assegnazione
di alloggio popolare, centinaia di sfratti, centinaia di famiglie in
sovraffollamento e profughi che usciti dai progetti di accoglienza si trovano a
dormire sotto i ponti o sotto i portici.
- Serve evidentemente un progetto
di requisizione degli alloggi non utilizzati. L’ex caserma di via Zarotto è un
esempio chiaro di quale dovrebbe essere la tipologia degli edifici da
requisire: abbandonati da anni, senza nessun progetto di utilizzo, di proprietà
di grandi proprietari immobiliari. Altri esempi di immobili da requisire sono le
palazzine di proprietà di Tegoni di Borgo Bosazza, oppure la palazzina
dell’Unicredit di Via Cagliari, tutte oggetto di sgombero dopo l’occupazione e
tutte ancora drammaticamente vuote.
- Non c’è necessità di costruire
un solo appartamento in più a Parma e provincia. Di case ce ne sono già anche
troppe, molte più del necessario. Interi quartieri vuoti e invenduti (vedi
Vicofertile) edifici confiscati alla mafia e ancora inutilizzati (Parma e
Sorbolo). L’intero settore immobiliare è completamente scollegato dalle reali
esigenze abitative. Si costruisce solo per investimento e sempre più spesso con
fondi provenienti da fonti illecite.
-Le istituzioni dovrebbero essere
ben consce del fatto che il sistema di assistenza è saturo, non ci sono più
posti nemmeno nei dormitori e che servono provvedimenti d’urgenza per dare un
alloggio a chi si trova in difficoltà. Con atto di responsabilità i Sindaci, in
primis quello di Parma, e il Prefetto dovrebbero provvedere a rendere
disponibili a chi ne ha bisogno una parte delle decine di migliaia di alloggi
vuoti. Solo così si può risolvere il problema abitativo.
Se non si prenderanno
provvedimenti seri le persone in stato di bisogno saranno costrette ad occupare
di nuovo. Le occupazioni non sono quel coacervo di malavita organizzata,
ricatti ed estorsioni di cui parla il Sig Cacopardo in un delirante editoriale
della Gazzetta di Parma (giornale che oltre ai voleri degli industriali
risponde a quelli degli immobiliaristi). Le occupazioni militanti sono la
risposta sociale e politica da parte degli ultimi della scala sociale al
dominio del mercato immobiliare. Nelle occupazioni si sperimentano con successo
sistemi gestionali assembleari che le fanno spesso funzionare meglio delle
strutture pubbliche e si dà una risposta a un bisogno che né gli enti pubblici
né tanto meno il mercato sembrano intenzionati a soddisfare.
SOLO LA LOTTA PAGA
BUON 2018 DI LOTTE E RESISTENZA
RETE DIRITTI IN CASA PARMA
SPORTELLO PER IL DIRITTO ALL’ABITARE,
CONTRO SFRATTI, PIGNORAMENTI E DISTACCHI OGNI MARTEDI’ DALLE 18.30 ALLE 21.00
PRESSO CASA CANTONIERA VIA MANTOVA 24
DIRITTINCASA.BLOGSPOT.IT
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