Da
più parti giungono voci di un prossimo intervento di polizia per lo sgombero
della palazzina di Via Zarotto 80 dove lo scorso 24 ottobre 8 famiglie e 4
gruppi di singoli, per un totale di 35 persone delle quali 9 di minore età,
erano entrati per trovare un alloggio. Le famiglie avevano quasi tutte subito
un precedente sfratto, ad eccezione di un nucleo famigliare e gruppi di singoli
che provenivano dalla precedente occupazione di Via Cagliari dalla quale erano
state cacciate dalla polizia su richiesta della banca Unicredit.
Per
tutte le famiglie, alcune delle quali provenienti da paesi della provincia,
l’occupazione è stata l’unica opportunità di avere un tetto sulla testa da dove
ripartire per crearsi un’opportunità di vita, a fronte di un mercato della casa
che li esclude perché poveri e a fronte della completa insufficienza della
politiche abitative pubbliche.
L’edificio
occupato è proprietà di una ricchissima famiglia parmigiana che si è potuta permettere
di lasciare vuoto l’edificio per 20 anni, da quando la polizia stradale,
precedente utilizzatore del palazzo, si trasferì in via Chiavari nella nuova
sede. Per 20 anni l’edificio è rimasto vuoto senza essere ristrutturato né
abitato. Solo oggi siamo testimoni dell’interesse della proprietà per
l’immobile, oggi che l’immobile è vivo ed usato, per di più ristrutturato e
pulito a spese degli abitanti stessi. Noi diciamo che la pretesa da parte della
proprietà di riavere subito l’immobile è la pretesa arrogante di affermare che il diritto di tenere vuoto
un immobile di cui non si ha nessun bisogno né nessun progetto deve prevalere
sul diritto di decine di persone di usare l’immobile per i loro bisogni
primari.
Il
fatto che il procuratore,che sembra abbia già emesso decreto di sequestro, si
sia tanto prodigato per assecondare le richieste di avvocati profumatamente
pagati dalla proprietà, la dice lunga sul primato che il principio di proprietà
privata detiene ormai rispetto a tutti i diritti umani seppur previsti e in
teoria difesi da leggi e costituzione.
Il procuratore se ne fotte del fatto che
decine di persone con minori vengano sbattute per strada, senza alternative. A
lui interessa solo di assecondare le pretese del ricco possidente che si può permettere
gli avvocati qualificati. Lo stesso concetto di legalità di cui tanti (procure
comprese) si riempiono la bocca, oggi è chiaramente coniugato solo con il
principio della difesa del diritto di fare affari, investire, speculare,
possedere e completamente svincolato da principi di giustizia sociale, equità e
anche buon senso.
Nella
stessa zona la polizia intervenne un paio d’anni fa per sgomberare una
palazzina in Via Casa Bianca occupata da 3 famiglie: anche in quel caso la
potenza economica dei proprietari riuscì a far breccia nel cuore di procura e
questura e si arrivò a uno sgombero eseguito con tempi velocissimi, a pochi
mesi dall’occupazione. Oggi quella casa giace inutilizzata e decadente e
costituisce una situazione di degrado per il quartiere.
Chiaro
che l’affermarsi di questa costituzione materiale tutta orientata alla difesa
del profitto, della proprietà e della speculazione è frutto della debolezza del
conflitto sociale, specialmente in Italia. In questo scenario il conflitto per
il diritto alla casa è una delle poche situazioni in controtendenza e per
questo sta subendo una dura repressione con sgomberi e denunce da Roma a
Bologna e ora a Parma.Il governo Renzi si è ben distinto nel porsi a paladino
della difesa degli interessi di quel blocco sociale che fa della rendita
speculativa la sua fonte di potenza e di privilegi: dal piano casa allo sblocca
italia passando per il jobs act è chiaro il piano di difesa degli interessi di
borghesia proprietaria e di ricchi palazzinari a spese di lavoratori,
disoccupati e senza casa.
Esiste
solo una strada per sconfiggere l’emarginazione e la paura, per ricominciare a
conquistare diritti, salario o reddito . E’ una strada fatta di resistenze e
lotte quotidiane, di connessioni tra chi si oppone in tutti i campi alla
sottrazione di tempo, denaro, lavoro, spazi vitali a spese di chi sta nei
gradini più bassi della scala sociale.
CHIEDIAMO
SOLIDARIETA’ CONCRETA NELLA LOTTA A DIFESA DEL DIRITTO ALL’ABITARE, OFFRIAMO LA
NOSTRA LOTTA A CHI SI OPPONE E RESISTE A QUESTO SISTEMA DECADENTE CHE DEPREDA
ED EMARGINA
SABATO 14
MAGGIO ORE 16
PRESSO CASA
OCCUPATA VIA ZAROTTO 80
ASSEMBLEA
PUBBLICA CONTRO LO SGOMBERO
Abitanti di Via Zarotto 80
RETE DIRITTI IN CASA
Nessun commento:
Posta un commento