Oggi eravamo
come tanti giorni a difendere due nuclei sotto sfratto. Persone colpevoli di
aver perso un lavoro, di non aver un reddito sufficiente a garantire la rendita
dei soliti noti a Parma.
In via
d’Azeglio l’ufficiale giudiziario si è presentato con la Polizia. Polizia che, approfittando di
un presidio completamente composto da
migranti, non ha perso l’occasione di fare la voce grossa, di minacciare, di
impaurire, di strattonare e di malmenare chi era solidale con la persona. I
nostri eroi in divisa non si sono fatti problemi, nonostante la presenza di
invalidi e minori. “Parassita” era il termine con cui questi ‘’professionisti’’
si rivolgevano agli attivisti, fra un “ti svito la testa” e un “vi butto tutti
giù dalla finestra”. Arroganti come al solito con i più deboli non hanno invece
proferito parola nei confronti del proprietario che più volte ha assunto
comportamenti penalmente rilevanti.
Il presidio
trovatosi impreparato di fronte ad una tale manifestazione di ignoranza e
cattiveria ha reagito comunque in maniera determinata e orgogliosa sapendo
rimanere al proprio posto, disobbedendo ad ordini illegittimi e rivendicando il
proprio diritto a sapere quello che stava succedendo, per dare sostegno a
questa persona.
I rambo hanno
abbassato la cresta e i toni.
E’ finita con
lo sfratto eseguito, un trattamento sanitario obbligatorio per l’inquilino
moroso in ospedale, un militante migrante (rimasto solo dentro l’appartamento
insieme a quattro poliziotti) ferito e poi suturato a causa dell’intervento
evidentemente non troppo leggero degli agenti.
Quindi tutto
bene quel che finisce bene direte voi: la sacralità della proprietà privata è
stata rispettata, eseguendo il volere del proprietario a discapito della
dignità dell’abitante; è stata distribuita la razione giornaliera di insulti e
minacce (e per i più fortunati anche botte) nei confronti di chi si oppone a
questo ordine ingiusto di cose; le forze dell’ordine e la loro legalità a senso
unico hanno vinto, forse a discapito della Vera Giustizia e dei diritti, primo
fra tutti quello ad avere un tetto, ma queste sono quisquiglie..
E invece no:
non paghi dell’andamento della giornata i nostri agenti sono andati in ospedale
a farsi refertare. In Italia funziona così, come si fecero refertare gli agenti
che uccisero Federico Aldrovandi, pratica comune per le forze dell’ordine
quando hanno qualcosa da nascondere.
Le minacce,
le denunce, gli abusi non fermeranno i nostri progetti, che evidentemente
iniziano a fare paura a molti, agli speculatori come ai politici di
professione, passando per i giornali che
della disinformazione fanno il loro obiettivo, servendo solamente gli interessi
dei proprietari, come la beneamata Gazzetta degli industriali. La stessa
Gazzetta che solo pochi giorni fa ha lanciato un attacco POLITICO verso il Sovescio occupazione abitativa e
sociale che dell’integrazione tra migranti e il quartiere in cui vivono ne ha
fatto uno stile di vita.
Tutto questo
non fa altro che incrementare la rabbia. Ormai gli argini sono troppo stretti
per questo fiume in piena, noi siamo qui determinati e orgogliosi nella lotta.
Ci vediamo
nelle strade!
Nessun commento:
Posta un commento