Impedito lo sfratto!
Mercoledi 18 novembre alle ore 7.00
Nella mattinata di oggi, circa una ventina di attivisti della Rete diritti in casa hanno impedito l’esecuzione dello sfratto della famiglia Badia, composta da due adulti e due bambini (di cui una nata da poco) e di un anziano invalido.
Dalle 7.00, ora nella quale si prevedeva l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per rendere effettivo lo sgombero dell’appartamento di via Jenner, la Rete ha presidiato la strada dinanzi all’abitazione comunicando agli abitanti del quartiere ciò che a breve poteva avvenire: l’ennesimo atto di forza istituzionale verso una emergenza sociale.
Forte è stata la solidarietà ricevuta dai passanti, che esprimevano tutto il loro sdegno per un caso che sottolinea l’incapacità dell’amministrazione di far fronte alle difficoltà che i propri cittadini stanno affrontando. Un caso come tanti, quello di una famiglia ridotta al lastrico dalla crisi economica e costretta a difendersi autonomamente senza l’aiuto dei Servizi sociali del Comune di Parma.
Senza l’aiuto dei servizi appunto.
Infatti già nei giorni precedenti la famiglia Badia e la Rete diritti in casa avevano portato all’attenzione dell’amministrazione e dei media la problematicità della situazione, cercando garanzie da parte dei servizi per concordare un’uscita dallo stabile in cambio di una sistemazione dignitosa per il nucleo familiare.
La risposta dei Servizi sociali è stata quella che sentiamo da tempo: disponibilità di posti in dormitorio per la donna e i due figli e nulla per gli uomini se non la strada, anche se il più anziano ha gravi problemi cardiaci che non gli permetterebbero di sopportare la tensione di uno sfratto, figuriamoci quella di una vita in strada al freddo.
Ma la determinazione degli attivisti davanti al portone di ingresso del palazzo e quella espressa nell’appartamento al fianco della famiglia, ha portato l’Ufficiale Giudiziario a fare marcia indietro ed a prorogare lo sfratto al 18 dicembre, data in cui sarà necessaria di nuovo la presenza e la determinazione di tutti coloro che si battono contro la violenza e l’ingiustizia degli sfratti, soprattutto in un momento di difficoltà economica generalizzata.
1 a 0 per noi. A questo punto la palla passa in mano ai Servizi Sociali che entro un mese dovranno trovare una soluzione compatibile con le esigenze della famiglia Badia.
Con l’iniziativa di oggi festeggiamo una vittoria, seppur temporanea, che mostra un’altra possibilità all’umiliazione e alla miseria: quella di mettersi in cammino con altri per difendere il proprio diritto ad una vita degna, senza separarsi dai propri affetti e con un tetto sulla testa.
- Leggi la rassegna stampa dei giorni precedenti:
- Famiglia di ivoriani sotto sfratto del 7/11/2009
- La rete Diritti in casa: "Servizi sociali inefficaci" del 14/11/2009
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