Se hai problemi e non riesci a pagare le bollette (o semplicemente credi che siano troppo alte) vieni a trovarci il martedì sera in Casa Cantoniera. Con le mobilitazioni abbiamo già ottenuto una prima moratoria. Inoltre la gestione dei servizi e delle utenze si intreccia con quella dei rifiuti, dell'inquinamento e della gestione del territorio.
Difendiamo il nostro diritto alla salute!
Le nostre rivendicazioni sono:
- Moratoria per i distacchi delle forniture almeno fino a che non siano definiti e concessi i punti rivendicativi successivi. Il movimento a Parma ha ottenuto un primo, seppur parziale, risultato al primo incontro con Iren lo scorso 5 dicembre con l’ottenimento di una sospensione dei distacchi per circa un mese e la promessa (non sempre mantenuta) di riallaccio per le famiglie segnalate che avevano già subito il distacco.
- L’erogazione di un servizio minimo garantito e gratuito di utenze a tutti (50 lt di acqua giornalieri per abitante, come stimata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, 1 kw di elettricità e gas i base alla metratura). Questa rivendicazione si pone per gli utenti con morosità incolpevole ai quali, invece di procedere ai distacchi, si deve garantire una erogazione, seppur limitata, in attesa dell’intervento dei servizi sociali, che dovrebbero comunque garantire con la copertura del debito, il ripristino della fornitura piena. L’intervento dei servizi sociali con la copertura della morosità è una questione controversa: non è accettabile che Iren, che incassa tutte le bollette ai livelli di costo attuali, debba godere dei contributi pubblici a tutela dei suoi già alti profitti e a sostegno dei dividendi degli azionisti. D’altra parte però il valore delle erogazioni del pubblico a Iren sarebbe ridotto dal fatto che le bollette devono essere differenziate in base alla situazione reddituale e patrimoniale come da punto 3) che segue subito. Nell’anno 2013, secondo le dichiarazioni rilasciate da vari componenti della giunta e del consiglio comunale di Parma, sarebbero stati coperti i debiti con Iren di 1230 nuclei famigliari con una spesa di 1.200.000 euro (circa 1000 euro a famiglia). Abbiamo riscontrato che diversi nuclei sono rimasti comunque esclusi da questa forma di aiuto ed hanno vissuto e vivono in alloggi senza utenze.
- Introduzione di nuovi piani tariffari differenziati a seconda della situazione reddituale e patrimoniale famigliare (ISEE) a tutela delle categorie più deboli e colpite dalla crisi, l’introduzione di strumenti di rateizzazione sostenibili. Siccome l’ISEE fa riferimento ai redditi dell’anno precedente e si verificano spesso dei cambiamenti della situazione reddituale nel corso dell’anno, le situazioni di difficoltà economica che sopravvengono in corso d’anno (licenziamenti, cassa integrazione, scadenza contratti ecc) devono poter essere dimostrate anche tramite altri documenti, come il certificato C.2 rilasciato dal centro per l’impiego.
- Possibilità di allaccio e fornitura anche nelle case occupate per necessità, in considerazione che questa è una pratica sempre più diffusa e che riguarda un numero sempre crescente di persone, compresi soggetti deboli.
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