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sabato 23 dicembre 2017

presidio in via zarotto: VIENE PRIMA L’UMANITA’ O LA DIFESA DELLA PROPRIETA??



                                                                                                                                 
Il 3 agosto 2016 un grande dispiegamento di polizia e carabinieri imponeva lo sgombero della casa occupata di Via Zarotto 80, l’ex caserma della polizia stradale, inutilizzata per anni prima di essere occupata nel novembre 2015 da 10 famiglie e un gruppo di singoli, tutte persone che avevano subito lo sfratto dalla loro abitazione senza che i comuni in cui avevano la residenza avessero provveduto a trovare una sistemazione decente.
Lo sgombero fu eseguito in seguito alle forti pressioni dell’anziana proprietaria, una ricca possidente immobiliare con un notevole patrimonio tra appartamenti, uffici, sedi di banche ecc, e dei suoi legali, le cui istanze furono evidentemente caldamente accolte dalla Procura di Parma che ha provveduto con urgenza allo sgombero consumatosi appunto il 3 agosto 2016.
A distanza di quasi un anno e mezzo dallo sgombero l’edificio di Via Zarotto rimane mestamente vuoto e inutilizzato, non vi sono segni di un prossimo utilizzo, abitato solo da piccioni e topi.
A distanza di tutto questo tempo gli ex occupanti e tanti dei senza casa di Parma e provincia ritornano nel cortile di via Zarotto: per un pomeriggio si riprendono lo spazio, per denunciare pubblicamente che:

- in questo come in altri casi la magistratura ha sacralizzato il diritto dei proprietari a mantenere gli appartamenti vuoti e inutilizzati al contempo mortificando il diritto a una vita degna di decine di persone, il tutto in una provincia in cui risultano essere vuoti e inutilizzati oltre 50.000 alloggi a fronte di migliaia di persone in attesa di assegnazione di alloggio popolare, centinaia di sfratti, centinaia di famiglie in sovraffollamento e profughi che usciti dai progetti di accoglienza si trovano a dormire sotto i ponti o sotto i portici.
- Serve evidentemente un progetto di requisizione degli alloggi non utilizzati. L’ex caserma di via Zarotto è un esempio chiaro di quale dovrebbe essere la tipologia degli edifici da requisire: abbandonati da anni, senza nessun progetto di utilizzo, di proprietà di grandi proprietari immobiliari. Altri esempi di immobili da requisire sono le palazzine di proprietà di Tegoni di Borgo Bosazza, oppure la palazzina dell’Unicredit di Via Cagliari, tutte oggetto di sgombero dopo l’occupazione e tutte ancora drammaticamente vuote.
- Non c’è necessità di costruire un solo appartamento in più a Parma e provincia. Di case ce ne sono già anche troppe, molte più del necessario. Interi quartieri vuoti e invenduti (vedi Vicofertile) edifici confiscati alla mafia e ancora inutilizzati (Parma e Sorbolo). L’intero settore immobiliare è completamente scollegato dalle reali esigenze abitative. Si costruisce solo per investimento e sempre più spesso con fondi provenienti da fonti illecite.
-Le istituzioni dovrebbero essere ben consce del fatto che il sistema di assistenza è saturo, non ci sono più posti nemmeno nei dormitori e che servono provvedimenti d’urgenza per dare un alloggio a chi si trova in difficoltà. Con atto di responsabilità i Sindaci, in primis quello di Parma, e il Prefetto dovrebbero provvedere a rendere disponibili a chi ne ha bisogno una parte delle decine di migliaia di alloggi vuoti. Solo così si può risolvere il problema abitativo.
Se non si prenderanno provvedimenti seri le persone in stato di bisogno saranno costrette ad occupare di nuovo. Le occupazioni non sono quel coacervo di malavita organizzata, ricatti ed estorsioni di cui parla il Sig Cacopardo in un delirante editoriale della Gazzetta di Parma (giornale che oltre ai voleri degli industriali risponde a quelli degli immobiliaristi). Le occupazioni militanti sono la risposta sociale e politica da parte degli ultimi della scala sociale al dominio del mercato immobiliare. Nelle occupazioni si sperimentano con successo sistemi gestionali assembleari che le fanno spesso funzionare meglio delle strutture pubbliche e si dà una risposta a un bisogno che né gli enti pubblici né tanto meno il mercato sembrano intenzionati a soddisfare.
SOLO LA LOTTA PAGA
BUON 2018 DI LOTTE E RESISTENZA

RETE DIRITTI IN CASA PARMA
SPORTELLO PER IL DIRITTO ALL’ABITARE, CONTRO SFRATTI, PIGNORAMENTI E DISTACCHI OGNI MARTEDI’ DALLE 18.30 ALLE 21.00
PRESSO CASA CANTONIERA VIA MANTOVA 24


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